CorSera | Lazio, il problema di (ri)piazzare i prestiti di rientro
Problemi da risolvere. In casa Lazio torneranno ben undici giocatori alla base. Ed è andata bene, perché rischiavano di essere di più. Nessuno di loro però verrà preso in considerazione da Maurizio Sarri affinché resti a Formello. Sono tanti, negli anni, gli investimenti sbagliati, calciatori che alla Lazio hanno dato poco e che si sono rivelati sotto livello. A questi si aggiunge diversi giovani usciti dalla squadra Primavera, che però non sono mai riusciti a imporsi. Il valore della massima espressione del settore giovanile biancoceleste, d’altronde, nel recente passato si è dimostrato troppo distante da quello della prima squadra. E così, se Escalante e Cicerelli resteranno a Cadice e Reggina (con cui hanno vissuto in prestito l’ultima stagione), perché riscattati dai club in questione, e se Durmisi si svincolerà a parametro zero, andranno invece affrontate le questioni relative ad Akpa Akpro (tornerà dall’Empoli), Jony (di rientro dallo Sporting Gijon), Lombardi (Triestina), Alessandro Rossi (Monterosi), Marino (Fidelis Andria), André Anderson (San Paolo), Raul Moro (Real Oviedo) e Furlanetto (Renate), oltre a Kamenovic (Sparta Praga da gennaio). Nessuno di loro ha convinto a tal punto da strappare la conferma. L’unico che potrebbe trovare facilmente una sistemazione è Akpa, che con l’Empoli non è andato male. La Lazio vorrebbe inserirlo nella trattativa con i toscani per Baldanzi o Fazzini, ma prma i biancocelesti si dovranno concentrare sulle priorità. Sarri vuole che vengano dissipati i dubbi relativi alla rosa. Servono rinforzi in attacco e a centrocampo, oltre che chiarezza sui giocatori che resteranno. L’organigramma della Lazio è da sempre molto scarno (e lo è ancor di più con l’addio di Igli Tare), motivo per il quale non è semplice affrontare le varie tematiche contemporaneamente. E così a Formello si ritroveranno con un’intera squadra da sistemare. Calciatori simbolo di investimenti sbagliati e di difficoltà nell’individuare giovani di talento. Giocatori per i quali sono stati spesi circa 30 milioni di cartellino (compreso Durmisi) senza che dessero alcun apporto. Corriere della Sera/Elmar Bergonzini