Lazio sulle montagne russe: qualche sussulto poi la solita caduta. A tre partite dalla pausa di Natale che chiude il girone d’andata, Sarri si ritrova con un anonimo ottavo posto in campionato in mano e una qualificazione ai sedicesimi di Europa League vissuta con amarezza per il primato sfuggito sul filo di lana. Non tutto è perduto, però, cominciano a preoccupare i continui cali di rendimento di un gruppo che fa un passo avanti nell’apprendere il verbo sarriano e, subito dopo, ne fa due indietro. Non convincono i big rispetto agli anni passati, in particolare Luis Alberto e Milinkovic sembrano mal digerire un modulo che li costringe a corse sfiancanti e poco produttive a danno di quelle giocate di qualità che hanno impreziosito la gestione precedente. Tante domande senza risposta con Sarri che va avanti dritto per la sua strada senza concedere deroghe al suo 4-3-3 che non pare congeniale per i giocatori biancocelesti. Resta la sensazione che molti calciatori siano più angosciati da seguire rigidi dettami tattici piuttosto che dare libero sfogo alle loro peculiarità. All’orizzonte, Sassuolo domani, poi venerdì all’Olimpico contro il Genoa prima di chiudere il 22 dicembre in Laguna col Venezia: solo dopo il bilancio potrà essere definitivo ma resta un retrogusto amaro, come se il sarrismo tardasse ad arrivare, come sei ci fosse una crisi di rigetto da parte di un gruppo abituato a giocare in modo diverso. La vera domanda è capire se Sarri riuscirà a trovare la sintesi tra le sue idee e il materiale umano a disposizione perché altrimenti sarà una stagione inutile. Anche perché a gennaio il mercato porterà qualche ritocco (al massimo due, un vice Immobile e un difensore) ma la rosa resterà così fino a giugno quando scatterà la rifondazione totale. Ci sono, però, 22 gare di campionato, almeno 2 di Europa League e la Coppa Italia da giocare: la Lazio cerca equilibrio e una via d’uscita che le permetta di essere meno vulnerabile. A prescindere dalla prevedibile annata di transizione. Il Tempo.

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
Il Tempo | Luis Alberto non si allena, scatta l'allarme