Alessandro Calori e la Lazio nel destino: da lui ripartirà la Primavera
E' il 14 Maggio del 2000, la Lazio è campione d'Italia. Quello che sembrava un sogno svanito nelle settimane precedenti è diventato realtà. A fermare la Juventus ci ha pensato il Perugia. Più nello specifico Alessandro Calori, difensore della squadra umbra che con un gol all'inizio del secondo tempo ha steso la squadra ci Ancelotti ed ha regalato lo scudetto ai biancocelesti. Calori è un giocatore che i tifosi della Lazio ricordano bene ed osannano pur non avendo mai giocato nella capitale. "Quando son tornato all'Olimpico mi hanno dedicato alcuni striscioni e cori" dichiarava in esclusiva ai nostri microfoni qualche mese fa, insieme alla sua volontà, il primo obiettivo che aveva: "Voglio allenare, mi sento pronto". E dopo mesi l'occasione è arrivata, e come nelle migliori favole la squadra in questione è proprio la Lazio. Calori è diventato allenatore della Primavera nelle ultime partite della passata stagione, cercando di limare una squadra in netta difficoltà e non riuscendo nell'impresa di portarla alla salvezza. Ma d'altronde se è vero che una squadra non si costruisce in pochi giorni, è anche vero che una vera e propria chance Calori la meritava in biancoceleste. Ed ecco che ora il difensore che anni fa regalò un'emozione alla tifoseria biancoceleste si appresta a vivere una stagione sulla panchina della Lazio Primavera, con l'obiettivo di confermarsi e riportare la squadra dove merita di essere: in A. Le premesse della sua avventura in biancoceleste d'altronde sono buone: questa estate ha potuto ammirare da vicino il lavoro del nuovo mister della prima squadra Maurizio Sarri ad Auronzo, ritiro in cui anche lui ha preso parte, con tanto di applausi di riconoscenza per lui, in un ambiente che gli vuole ancora bene e che ora proverà a conquistare sempre di più. Probabilmente era solo questione di tempo affinché le due strade si incrociassero anche all'atto pratico. In bocca al lupo Calori!