La Repubblica | Sarri, bivio Champions
Eccola, la partita che può cambiare il campionato della Lazio. Se vinci, vai a un punto dal Milan e ti regali la consapevolezza di poter lottare per la Champions fino all’ultimo; se perdi, resti a tre punti dalla Roma e il cammino si fa più complicato. Insomma la sfida con i rossoneri stasera nel gelo dell’Olimpico – previsti circa 50mila spettatori - vale tanto: «Non dobbiamo essere superficiali, il Milan è campione d’Italia e negli scontri diretti ci ha sempre messo in grandissima difficoltà», avverte Sarri. Il riferimento è per le tre sconfitte dello scorso anno: «Rispetto ad allora, la mia Lazio è cresciuta. Dimostriamolo in campo, bisogna sfruttare l’occasione: nella partita singola possiamo competere con tutti». I rossoneri attraversano un momento negativo, devono rinunciare di nuovo a Maignan e Pioli ha perso ieri Theo Hernandez: è vero che alla Lazio manca Immobile, ma la squadra di Sarri si presenta al confronto con più certezze. Al punto che il Comandante non ha paura di affidarsi a Milinkovic e Luis Alberto insieme a centrocampo: «Lo spagnolo è il giocatore più in forma della rosa, Sergej ha preso la strada giusta e quando tornerà al 100%, eliminando qualche frivolezza, farà la differenza». In attacco, Sarri punta sui progressi di Felipe Anderson da falso 9, ma invia un messaggio chiaro alla società: «In questo momento ci manca solo avere un numero di attaccanti di questo livello (quello del brasiliano, ndr) per consentirci più rotazioni». Come dire che la priorità ormai sia il vice Immobile rispetto al terzino sinistro, visto che il tecnico non ritiene Cancellieri e Romero all’altezza dei titolari. E aspettando il recupero di Ciro, che oggi effettuerà nuovi controlli e spera di essere convocato contro la Fiorentina, Sarri aggiunge perentorio: «Se continuiamo a giocare per tutte le partite con questi tre, Pedro, Felipe e Zaccagni, prima o poi la pagheremo». Per lui quindi serve Bonazzoli. Un’altra frecciata alla società arriva sulla famosa questione dell’obiettivo stagionale, tanto più che ora la penalizzazione della Juve offre una chance importante alla Lazio, con relativa pressione sul suo allenatore: «L’obiettivo è dare il 100%, non ne abbiamo altri. Non dobbiamo pensare ai bianconeri, la situazione rimane la stessa». E sogna che il modello Milan ispiri la Lazio: «Erano in declino, la società è intervenuta per migliorare la squadra, hanno investito e ora è fortissima». Oggi proverà a batterla con questa formazione: Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli, Marusic; Milinkovic, Cataldi, Luis Alberto; Pedro, Anderson, Zaccagni. La Repubblica/Giulio Cardone