CONFERENZA PATRIC - "L'anno del Covid ho sofferto di depressione, ora sono sereno e mi sento importante"
Ottavo anno alla Lazio per Patric, stagioni in cui ha trasformato le critiche in applausi diventando un elemento importante della rosa. Con Maurizio Sarri in panchina è arrivata anche la completa metamorfosi a difensore centrale, a suon di prestazioni convincenti. Con Alessio Romagnoli ha trovato il feeling giusto fino a togliere il posto a Nicolò Casale. Domani sera al Dall'Ara è pronto per l'ennesima partita da titolare dove dovrà arginare Joshua Zirkzee. C0n il Bologna inizia un mese cruciale, siete pronti? "Il calcio di oggi è così, pensiamo alla prossima partita senza farci condizionare. Sappiamo che arriva una settimana fondamentale ma non dimentichiamoci che vale sempre tre punti" E' il Patric più forte di sempre? "La mente è molto importante per i giocatori, quando siamo giovani magari commettiamo degli errori per troppo entusiasmo. Sta a noi migliorare e crescere, oggi mi sento maturo e sono felice di quanto ho fatto" Il Bologna è partito molto bene con Zirzkee, che insidie nasconde la gara? "Sono molto organizzati e subiscono pochi gol, davanti stanno facendo bene con Orsolini e Zirzkee. Da quando è arrivato Thiago Motta hanno una identità molto forte" La Lazio ha cominciato in modo poco esaltante, come vi state ritrovando? "Ce lo domandiamo anche noi soprattutto delle prime due partite, si possono perdere le gare ma la prestazione non può mancare. Dobbiamo imparare dalla sconfitte come in Olanda dove arrivavamo da buoni risultati. Non possiamo mai rilassarci ma ora abbiamo preso la strada giusta senza sottovalutare nessuno" Quanto è stato importante crescere nel Barcellona per capire il calcio di Sarri? "Si, senza dubbio. La mia crescita è stata favorita dal modo di vedere il calcio del mister, sono cresciuto in una cantera che costruiva dal basso. Lui è uno dei motivi per cui sono voluto rimanere a Roma e quindi speriamo di vincere ancora" Che orgoglio provi per il pallone d'oro di Messi visto che ci hai giocato insieme? "Ho avuto la fortuna di allenarmi con lui, non ci sono parole per descriverlo perchè nessuno si è avvicinato al suo livello in questi anni" Quando hai fatto lo scatto mentale? "Venivo da una buona stagione nel 2020, poi ho sofferto tanto per il Covid perchè ero da solo chiuso in casa. Ho avuto problemi di depressione e di ansia, ho cominciato a lavorare con un mental coach che mi ha aiutato, giocare poi senza tifosi non è stato facile per un passionale come me. Ho sempre dato la mia disponibilità anche quando non stavo bene. Ora posso dirlo perchè è alle spalle" Ci racconti perchè hai deciso di non guardare il rigore di Immobile contro la Fiorentina? "Certe volte faccio cose di cui non mi rendo conto, quasi mi vergogno di certi comportamenti. L'altra sera me la sono sentita così, però ho potuto vedere la gioia dei tifosi per la rete e quindi sono felice" Dopo otto anni sei diventato un elemento importante di questa rosa, cosa provi quando senti gli applausi? "Non mi piace quando si parla di me, ho sofferto tanto ma penso che sia giusto che ora mi vengano riconosciuti dei meriti. Sono fiero di quello che ho passato e di quello che sono diventato" Ti sei dato una motivazione per i tanti black out europei che capitano alla squadra in questi anni? "I cali a livello fisico possono capitare perchè giochiamo tante partite ravvicinate, in qualche situazione eravamo assenti ma lavoriamo ogni giorno. Il Mister ce lo dice ogni giorno, noi vogliamo lottare sempre per grandi traguardi" Sei vicino alle 200 partite, cosa provi? "Mi sento laziale e quindi sono fiero di poter raggiungere le 200 presenze con la Lazio" Come vedi i nuovi arrivati? "Li vedo molto bene, sono arrivati dei giocatori affermati con esperienza internazionale. Ci sta incontrare delle difficoltà fra la lingua e la conoscenza del calcio italiano ma sono sempre concentrati durante gli allenamenti e ci daranno una grande mano" Il difensore centrale è il tuo ruolo? "La mia carriera è stata strana. Sono nato come vertice basso in mediana poi al Barcellona B mi hanno spostato come terzino destro perchè avevamo Luis Alberto e Rafinha. Alla Lazio mi sono trovato nel 3-5-2 ma non ero un esterno a tutta fascia, piano piano mi sono inserito nella difesa a tre e mi trovavo molto meglio. Magari avrei potuto fare di più in questo nuovo ruolo" Quanto vi serve non prendere gol? "L'anno scorso la solidità è stata la cosa più importante per rimanere in alta classifica, dobbiamo ritrovare quella solidità attraverso le indicazioni del Mister" Quanto è importante la tua capacità in fase di impostazione? "Aver giocato al Barcellona mi ha aiutato, sono difensore a cui piace giocare con il pallone fra i piedi e quindi in certe partite è importante che anche noi cerchiamo dei passaggi filtranti" Luis Alberto merita la convocazione della Spagna? "Non ci parlo di questo con lui ma a volte sembra quasi che il calcio italiano sia così diverso da quello spagnolo. E' più tattico ma anche qua applichiamo certi criteri, sembra quasi che in Spagna guardino soprattutto il loro calcio per le convocazioni"