Un nuovo arciere per Sarri e la Lazio: Mattia Zaccagni e il suo impatto sempre più rumoroso
Mattia Zaccagni rappresenta al momento una delle note più liete di questo nuovo corso biancoceleste. Il suo arrivo nella capitale ha sorpreso positivamente tifosi e non solo: sfumato l'affare Kostic a poche ore dalla conclusione del mercato, la Lazio ha risposto con un'alternativa all'altezza, che pian piano si sta ritagliando un ruolo da assoluto protagonista nello scacchiere di Maurizio Sarri.
L'esperienza di Zaccagni in biancoceleste non è partita nel migliore dei modi: poco più di venti minuti nel suo esordio a San Siro contro il Milan, con la stessa sorte che lo attende in Lazio-Cagliari, chiamato in causa nel tentativo di rovesciare una gara dannatamente complicata. Quando sembra arrivato il momento per lui di spiccare il volo, arriva il trauma distrattivo alla coscia sinistra: salta quattro gare, tra cui la vittoria contro la Roma di Mourinho. Il suo rientro arriva dopo la sosta di settembre, e gli consente di giocare l'ultimo quarto d'ora del trionfale successo contro l'Inter: sembra ancora una volta il biglietto da visita per sistemare i giri del motore e diventare l'uomo in più della Lazio, quel sostituto all'altezza dei titolari che Roma ha tanto aspettato, ma non è ancora arrivato il suo momento. A fermarlo stavolta è un trauma distorsivo al ginocchio destro, che lo tiene fuori fino a Lazio-Salernitana: entra per gli ultimissimi minuti, in vista della sosta che finalmente gli permette di acquisire condizione e convinzione.
Dal 20 novembre l'ex Verona è sempre stato impiegato da Maurizio Sarri, e Zaccagni sta ripagando al meglio la fiducia del mister. Al momento il fantasista di Cesena sembra esattamente quello di cui la Lazio aveva bisogno: spunti offensivi, qualità e fantasia, tutto al servizio di un reparto offensivo che grazie al suo arrivo può ruotare nella maniera migliore. Tanta freschezza e voglia di puntare l'uomo, in costante ricerca di una produzione offensiva che in alcune fasi delle gare rappresenta ossigeno puro per gli uomini di Sarri.
Nelle ultime quattro gare, anche i numeri testimoniano l'impatto di Zaccagni: due assist a Genova contro la Sampdoria, e due reti consecutive tra Sassuolo e Genoa. Oltre alle evidenti qualità tecniche, il numero venti biancoceleste sembra averne una che da tempo mancava all'Olimpico sponda Lazio: tante volte si è rimproverata ai biancocelesti la tendenza ad avere poca furbizia e malizia in determinati momenti di una partita. Può sembrare banale, ma osservare Zaccagni accentuare un contatto subito, o subire quei falli che consentono di uscire da una situazione di apnea, è una novità che può portare benefici alla causa biancoceleste. La giusta malizia, spesso assente tra i biancocelesti negli anni precedenti, abbinata a grandi doti tecniche che da almeno due anni lo hanno collocato tra i protagonisti della Serie A. La storia di Zaccagni con la Lazio è cominciata da pochi mesi, ma ci sono tutti i presupposti affinché possa divenire duratura e con tante pagine da scrivere insieme.