TuttoSport | La Lazio si distrae nel finale e lo Sturm Graz ringrazia
A 180 minuti dal termine della fase a gironi, non cambia nulla nel gruppo F rispetto all'inizio della quarta giornata dell'Europa League. Pari e rimpianti, infatti, per la Lazio di Maurizio Sarri che non va oltre il 2-2 con lo Sturm Graz. Un risultato fotocopia di quello del pomeriggio tra Feyenoord e Midtjylland con tutte le squadre del girone a quota 5 punti quando mancano due partite alla fase a eliminazione diretta. Insomma, tutto aperto, un po' come nella gara dell'Olimpico di ieri, dove le emozioni non sono mancate. Perché al 21° gol in Europa con la maglia della Lazio di Immobile (nessuno come lui nella storia del club biancoceleste) fa seguito l'espulsione di Lazzari e uno straordinario Bowing, subentrato dalla panchina e in grado di rispondere a Pedro con una doppietta che ferma la gara sul pari. E nonostante Maurizio Sarri, edulcorando rispetto alla vigilia, non gradisca il turn over, rispetto a Firenze sono cinque i cambi dall'inizio. Riposano infatti Felipe Anderson, Marusic, Vecino, Milinkovic-Savic e Romagnoli, dentro Gila, Hysaj,Pedro, Basic e Cataldi.
Lo Sturm, però, conferma le buone impressioni della gara d'andata, ingabbiando la Lazio col pressing e togliendole tranquillità nel palleggio con le due mezze ali sempre molto alte. Non a caso le prime due occasioni da gol sono degli austriaci, bravi a uscire palla piede e che si appoggiano alle giocate del loro numero 10 Kiteishvili. Alla Lazio, invece, serve qualche minuto per entrare in partita e al quarto d’ora aumenta i giri del suo motore. All’intervallo, vista anche la traversa di Pedro, meriterebbe il vantaggio che alla fine arriva grazie al rigore realizzato da Immobile poco prima del duplice fischio e confermato dopo un controllo al Var. Nei minuti di recupero, però, succede di tutto, perché l’azione seguente a quella del gol biancoceleste vede l’arbitro espellere Lazzari per doppio giallo. L’esterno di Sarri va a contatto con l’avversario vicino alla bandierina, accenna una reazione e il direttore di gara non perdona. Gli animi si surriscaldano e dei 5 minuti segnalati si gioca pochissimo con Stegemann che perde il controllo del match e preferisce mandare le squadre negli spogliatoi senza far recuperare tutto il tempo perso. Nella ripresa Sarri sacrifica Zaccagni per Marusic vista l’inferiorità numerica, mentre lo Sturm aggiunge peso in attacco con l’inserimento di Bowing che dopo un minuto impensierisce Provedel e dopo undici lo batte, sfruttando un errore in disimpegno di Cataldi. La Lazio corre ai ripari con il triplo cambio: entrano Milinkovic-Savic, Felipe Anderson e Vecino, ma i reparti ormai sono scollati. Sarri continua a chiedere di restare stretti e appoggiarsi sul centrocampista serbo, ma i biancocelesti ci riescono solo a tratti. Nel momento di maggior difficoltà, allora, è Pedro a caricarsi la squadra sulle spalle: uno due con Felipe Anderson nell’area avversaria e tiro con il destro che batte il portiere per il 2-1 che arriva a venti minuti dalla fine. Lo Sturm accusa il colpo e perde efficacia in contropiede, affidando gli unici pericoli al solito Bowing che risponde al 2-1 biancoceleste incrociando con il sinistro sul palo opposto a quello battezzato in occasione del primo pari. Doppietta e tutto da rifare per la Lazio che nel finale non ne ha più e Sarri cambia anche uno stremato Immobile per Cancellieri. La qualificazione, primo posto compreso, è ancora alla portata e passerà dalle gare con Midtjylland e Feyenoord. TuttoSport