CorSera | Mauri: "Lazio, fidati di Sarri: è meglio di Mourinho"
In vista della Supercoppa Italiana, il Corriere della Sera ha contatto Stefano Mauri, ex giocatore della Lazio che quel trofeo l'ha vinto nel 2009 proprio contro l'Inter.
"Ricordo la sofferenza. Ci schiacciarono, Muslera fece tante parate difficili. Andammo in vantaggio con un rimpallo in mischia, fummo bravi a raddoppiare con Rocchi, che segnò su assist mio. Però eravamo una squadra unita, sapevamo di essere inferiori e ci compattammo. Giocando con i loro ritmi avremmo perso. Anche ora l’Inter è superiore, ma la Lazio si è ritrovata, concede poco ed è in fiducia.
Cambio generazionale nella Lazio? In passato la Lazio ha fatto poco sul mercato, inserendo spesso giocatori di contorno. La scorsa estate sono stati spesi soldi e sono arrivati potenziali titolari. Kamada ha qualità, Guendouzi si è imposto, Castellanos non è Immobile ma può migliorare, Rovella gioca con continuità. È andato via Milinkovic, sono cambiate tante cose. C’era solo bisogno di tempo, ma non credo ci siano stati problemi fra i vecchi e i nuovi. Sfida con l'Inter simile a quella contro il Bayern per la Champions? Il livello è simile, ma sono impegni diversi. L’Inter la si conosce meglio e i bavaresi in Europa sono inarrestabili.
La nuova Supercoppa? Ci sono più squadre con più possibilità di vincere, ma la verità è che nel calcio moderno si pensa molto agli introiti e più partite ci sono più soldi girano... Lulic ricordato solo per il 2013 e non per la Supercoppa del 2019? Questa è Roma. Non credo che a Senad dia fastidio, sa che non è per snobismo, ma perché quello alla Roma lo ha reso leggenda. Sa di essere eterno.
Esonero di Mourinho? Non penso che c'entri la sconfitta nel derby. In campionato ha sempre fatto poco. La vittoria della Conference e la finale di Europa League spinsero la società a confermarlo, ma per arrivare tra le prime quattro bisognava cambiare. Sarri ha fatto meglio: ha migliorato i suoi giocatori e ha mostrato un bel gioco. Il lavoro alla lunga paga. E il titolo può ancora arrivare..."