Le Iene da Eriksson: confessioni, ricordi e messaggi di affetto dai suoi ex calciatori
Questa sera è andato in onda il servizio de Le Iene su Sven Goran Eriksson. L'ex tecnico biancoceleste la scorsa settimana ha annunciato al mondo di avere un male incurabile, così il giornalista Nicolò De Vitiis, di fede giallorossa, è volato in Svezia per andare a trovare il mister. "Ho avuto il piacere di allenare il piede sinistro più forte del mondo", esordisce Eriksson riferendosi a Mihajlovic, di cui ha una foto in casa.
Ipotizzando quanto potesse mancare l'Italia al tecnico svedese, De Vitiis gli ha portato gli ingredienti per fare la carbonara e, durante la preparazione del piatto, rigorosamente con le presine con lo stemma della Lazio, hanno avuto modo di scherzare e parlare un po' anche della Roma, squadra che ha allenato negli anni 80. "Tu sei laziale o romanista? Romanista? Madonna... Mourinho? A me piace, non mi sento di dargli consigli. Non ne ha bisogno (il servizio è stato registrato ieri, ndr)"
"I miei ex giocatori allenano tutti? Il trucco è creare un gruppo forte. Mancini era un allenatore già in campo. Se vinci in Italia con una squadra che non sia Juve, Milan o Inter hai fatto un'impresa. Un rimpianto? Avremmo potuto vincere lo Scudetto un anno prima. Il calcio per me è tutto. Maradona è il più forte che abbia mai visto giocare, ora mi piacciono Messi, Ronaldo e Haaland. Io tornare sulla panchina del Liverpool per l'amichevole di marzo? Sarebbe bello rivedere tutti questi grandi giocatori del passato."
Dopodiché è arrivato il momento di confessioni più intime: "Per via della malattia ho i controlli ogni due settimane. Finora col tumore va bene. E' pancreatico, come quello di Vialli. Ha preso anche fegato e polmoni, non si può operare né curare. Se ci pensi tutti i giorni diventi matto. Voglio vivere più a lungo possibile ma voglio stare bene, la vita è bella. Non mi aspettavo tutto questo calore. Non bisogna mai dare per scontato che la vita sia sempre in crescendo, devi essere preparato alle sconfitte. Voglio essere ricordato come un uomo per bene."
Verso la fine del servizio, forse la parte più commovente. Il giornalista ha tirato fuori il suo pc per mostrare a Eriksson le immagini di Lazio-Lecce, quando la curva e i tifosi gli hanno dedicato uno striscione e intonato cori. Non solo, sono stati mostrati i messaggi di incoraggiamento e affetto da parte della sua Lazio, con gli interventi di Cragnotti, Pancaro, Inzaghi, Sensini, Ballotta, Veron, Nedved, Stankovic, Mancini, Lombardo, Ravanelli, Vieri, Conceição, Marcolin, Marchegiani, Nesta e Simeone.
Infine, i ringraziamenti commossi del tecnico: "Grazie a tutti i calciatori della Lazio. E' stato un messaggio troppo bello."