Il Messaggero | Senza rancore, Simone
Il figliol prodigo torna a casa. Mentre il protagonista della parabola di Gesù veniva riaccolto con amore, non è detto che lo stesso trattamento sia riservato a Simone Inzaghi all’Olimpico. È solo vivendo Lazio-Inter che sarà svelata l’accoglienza capitolina a Inzaghi, ma cosa pensano i tifosi? Mercato di Ponte Milvio, da sempre feudo laziale. Valerio Biancini lavora col padre Paolo nel loro negozio di pasta all’uovo. Entrambi sono biancocelesti finì al midollo: “Il ritorno di Inzaghi è un colpo al cuore. Per quello che ha fatto da giocatore e da allenatore, ci ha lasciato un segno, e farà male rivederlo con altri colori addosso”. Adriana Felicetti, proprietaria di una gastronomia, trasuda lazialità da tutti i pori e non nasconde la sua amarezza: “Inzaghi è stato un dolore grandissimo, non mi sembra ancora vero. Ho sessantanove anni, potrei essergli madre”. Domenico Piazzolla, venditore di funghi, pare aver già dimenticato l’ex tecnico biancoceleste: “Mi era simpatico, ma il male è sempre il denaro. Mi sarebbe piaciuto fosse rimasto. Sarri non mi convince molto, avrei preferito un altro nome”. Luca, sessantuno anni, non ha rancori verso Inzaghi: “Il suo stile è molto laziale: elegante ma sanguigno, educato ma bestemmiatore, eccessi tipici della nostra storia”. Il Messaggero