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La prima gara del campionato femminile, in programma il 30 agosto alle ore 21:05, vedrà scendere in campo la Lazio femminile, all'esordio da neopromossa in Seria A, contro la Roma campione d'Italia. Di seguito le parole di Louise Eriksen, centrocampista biancoceleste, che ha rilasciato un'intervista ai canali ufficiali della Lazio.

Inizia una nuova stagione, come sta la squadra?

La squadra sta bene ed è molto carica. Siamo molto emozionate per questa nuova stagione, abbiamo in rosa tante nuove giocatrici in rosa.

Il derby alla prima partita. Che ti aspetti da una partita così importante?

La Roma ha vinto il campionato negli ultimi due anni, per cui sarà una partita davvero dura. Servirà che diamo il meglio di noi, dobbiamo scendere in campo al massimo perché abbiamo tutte le carte in regola per giocarcela.

Il derby è una partita speciale per la Capitale. Quanto sarà importante il supporto dei tifosi laziali?

I tifosi sono davvero importanti, ci aiuteranno ad andare avanti fino alla fine e rappresenteranno una spinta in più per noi. 

È il tuo terzo anno in Italia e giocherai in Serie A. Sei orgogliosa di questo traguardo?

Sono molto contenta di giocare qui e di essere arrivata in Serie A. È stato il nostro obiettivo per cui abbiamo lavorato nelle ultime due stagioni. Al primo anno non ci siamo riuscite, ma ora siamo qui e sono molto entusiasta di provare ad essere all'altezza delle giocatrici della massima serie.

Le nuove compagne arrivate in estate come si stanno ambientando?

Riusciamo a capirci molto bene fra noi, siamo davvero una buona squadra. L'ambientamento delle nuove straniere viene facilitato da quelle che erano già in rosa, in molte parliamo bene l'inglese e stiamo provando a migliorare il nostro italiano. Posso dire che abbiamo legato come gruppo.

Che obiettivi vorresti raggiungere a livello personale?

Vorrei essere una leader per il gruppo, dato che sono qui da due anni, mi considero quasi una veterana. Vorrei crescere di più e migliorare per aiutare la squadra. Voglio diventare una leader e parlare di più in campo.

 

 

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