VAR - Depositphotos
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L'IFAB, l'organismo responsabile delle modifiche regolamentari nel calcio, ha approvato l'uso esteso del "VAR a chiamata" nelle competizioni professionistiche. Questa decisione segue i buoni risultati emersi durante i Mondiali femminili Under 17, tenutisi nella Repubblica Dominicana e conclusi a novembre. La versione proposta è semplificata e a basso costo, destinata principalmente a tornei dove il VAR tradizionale non è disponibile, come quelli con una copertura video limitata.

In Italia, la FIGC si è mossa in anticipo inviando, lo scorso ottobre, una richiesta ufficiale all'IFAB per sperimentare il sistema nel calcio giovanile e nella Serie C, ambiti che rientrano nelle competizioni idonee per questa implementazione. Il nuovo approccio potrebbe quindi essere testato presto anche nei campionati italiani, ampliando l'accesso alla tecnologia arbitrale in contesti dove non era ancora stata applicata.

Introduzione del VAR a chiamata: una rivoluzione nel calcio?

L'IFAB ha recentemente aperto alla possibilità di sperimentare il VAR a chiamata, noto come "challenge". Secondo quanto riportato da Fanpage.it, questo sistema, già utilizzato in sport come tennis e basket, potrebbe consentire agli allenatori di richiedere una revisione delle decisioni arbitrali. Tuttavia, la sua applicazione al calcio resta complessa e ancora in fase di studio.

var a chiamata
VAR a chiamata

Come funziona il VAR a chiamata?

Il VAR a chiamata si basa sulla possibilità per le squadre di richiedere direttamente l’intervento del VAR per analizzare situazioni di gioco dubbie. Rimangono però molti aspetti da definire: quante chiamate saranno concesse a partita e quali tipologie di decisioni potranno essere contestate. L'IFAB ha sempre sottolineato l'importanza di mantenere il flusso naturale del gioco, limitando interruzioni eccessive. È quindi probabile che il numero di richieste venga ridotto per evitare di spezzettare le partite.

Sfide e opinioni sul nuovo sistema

Sebbene alcuni esperti, come Pierluigi Collina, siano scettici sull'efficacia del challenge nel calcio, altri lo considerano un passo necessario per ridurre errori arbitrali. Al momento, la decisione finale spetta all'IFAB, che dovrà modificare i regolamenti per consentire questa innovazione. Nel frattempo, diverse federazioni, tra cui quella italiana, si sono dichiarate pronte a sperimentare il sistema non appena le regole saranno chiare.

Tempi di attuazione

L'introduzione del VAR a chiamata non è imminente. Servirà tempo per elaborare un protocollo dettagliato e preparare arbitri e squadre al nuovo sistema. La Serie A potrebbe testarlo solo dopo ulteriori discussioni internazionali, probabilmente non prima di qualche stagione.

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