Lazio-Verona, l'Olimpico si prepara a salutare la squadra: appuntamento alla prossima stagione tra possibili addii e arrivederci
Ci siamo, domani alle 20:45 andrà in scena l’ultima partita della stagione, che vedrà la Lazio affrontare il Verona allo Stadio Olimpico. L’ultima, in casa, davanti alla propria gente che come al solito non si è fatta parlare dietro. Più di 50.000 tifosi saranno presenti sugli spalti per dare il giusto saluto alla propria squadra del cuore, fissando l’appuntamento tra pochi mesi. La stagione dei biancocelesti si sa, è stata abbastanza travagliata, fatta di troppi alti e bassi comunque prevedibili dopo un cambio così radicale. La novità porta freschezza, stimoli diversi e motivazioni, ma anche difficoltà ed ostacoli lungo il percorso. È esattamente quanto accaduto a Sarri e alla sua Lazio per tutta la stagione, ma nonostante questo sono arrivate comunque diverse soddisfazioni. Dalla vittoria nel derby d’andata, con gol di Pedro annesso, al successo casalingo contro l’Inter, fino alle reti segnate all’ultimo minuto. Tra queste, l’ultima di Milinkovic contro la Juventus ha regalato la qualificazione in Europa League ai biancocelesti, permettendo al Club di raggiungere un un importante obbiettivo prefissato. Grazie a questo traguardo, il bilancio stagionale della Lazio non sfiora il negativo, ma nemmeno può considerarsi positivo. La squadra, con il tempo, ha assimilato le nuove idee di gioco, dimostrandosi giornata dopo giornata sempre più affiatata. È paradossale come questo affiatamento, sia stato raggiunto sul finale di stagione, proprio quando ormai le sorti del campionato erano oramai quasi già decise. Tuttavia, come ha più volte sostenuto anche il Mister Sarri, questo fa ben sperare per il futuro che verrà. L’impressione generale, arrivati alla fine di tutto, è che quest’anno -il primo sotto la gestione del tecnico toscano- si siano poste le basi della Lazio che verrà. Il programma societario è stato recentemente reso noto dallo stesso Presidente Claudio Lotito: il club tenterà di rifondare la rosa, cercando però di trattenere quei pilastri che per qualità tecniche e umane sono indispensabili per tutto l’organico. Tra questi, c’è proprio Milinkovic Savic, centrocampista che con Sarri ha raggiunto quota 12 gol e 13 assist. Un giocatore cresciuto sotto tutti i punti di vista, arrivato ormai a livelli del tutto fenomenali. Per queste ragioni, le voci di mercato lo danno già lontano dalla Capitale, ma per quanto sia difficile per il bene della squadra e dei tifosi si proverà a trattenere non solo il calciatore ma l’uomo, per quello che ha dato e può continuare a dare all’ambiente Lazio. Poi c’è Ciro Immobile, che con il passare degli anni diventa sempre più incommentabile. Titolo di capocannoniere vinto per la sua quarta volta in carriera, la terza con l’aquila sul petto. 31 reti in Serie A, 40 in tutte le competizioni, che sanno di campione assoluto. Uomo spogliatoio, idolo dei tifosi, a 32 anni è ancora lui il futuro della Lazio. Una menzione d’onore va fatta poi ad un altro campione, che quest’anno causa stile di gioco e forma fisica differenti non ha vissuto la sua miglior stagione. Si tratta d Lucas Leiva, che ogni qualvolta è stato chiamato in causa da Sarri ha sempre risposto da giocatore d’esperienza qual’è. Anche lui fa parte di quei giocatori dati come prossimi partenti, come i vari Luiz Felipe o Acerbi, ma il destino della maggior parte della rosa biancoceleste rimane ancora incerto. Alla fine dei conti però, domani si chiuderà il campionato, e dunque si dirà addio a quanto accaduto durante tutto l’anno. Un Olimpico gremito saluterà la squadra, i giocatori e lo stadio stesso, ma non la fede. Quella è l’unica a rimanere. È ciò che accumuna tutti i presenti e non, che una volta scesi gli scalini dello stadio o aver spento la tv, penseranno già alla prossima volta che rivedranno la propria squadra giocare. A presto Lazio nostra.