Il Messaggero | Lazio, sos Provedel: "Liberatemi"
R O M A - Non alza i guantoni, para i tiri mancini, Provedel lotta già per Sarri: «Voglio andare via, da un mese mi dicono domani», ci risponde al telefono, il portiere friulano, avvilito in serata perché ancora non riesce a liberarsi. È tornato in pressing sullo Spezia, che aveva dato l’ok alla Lazio a 2,5 milioni e ora smentisce pure quei patti. Sembrano tutte scuse, anche se da allora è passata una settimana per trovare l’intesa fra l’agente Rava e Lotito sulle commissioni, sbloccate solo l’altro ieri. Ivan era felice, pronto a prendere il primo volo per la capitale per fare gli esami, ma qui ecco un nuovo colpo di scena con i liguri. In Riviera i telefonini dei dirigenti sono tutti staccati, nessuno risponde più al club capitolino perché la verità è che manca un sostituto di Provedel, non c’è l’intesa per Dragowkski: l’estremo difensore polacco chiede lo stesso ingaggio della Fiorentina, che a sua volta pretende almeno due milioni. Sarà poco più della metà, il tesoretto che lo Spezia incasserà realmente dalla Lazio per Provedel, dal momento che il 50% spetterà all’Empoli. Insomma, si complicano i piani, ma non possono sconvolgere le am- bizioni di un portiere - comunque in scadenza nel 2023 - che aveva ricevuto la promessa di essere “svincolato”, entro il primo agosto, per vestire i colori biancocelesti.
I tempi sono più che maturi, per questo Ivan ieri pomeriggio è tornato a parlare con il ds Pecini: «L’ho chiamato al telefono perché non c’era al campo di allenamento e gli ho ribadito la mia volontà di andare via. La Lazio è la mia grande occasione a 28 anni». Ora il portiere usa la diplomazia, ma vuole essere accontentato, lo ha ribadito ieri a pranzo a Porto Mirabello anche ai compagni: «Non so quando, spero presto, ma voglio raggiungere Sarri». Pure Maurizio aspetta Provedel, non vuole fare a meno delle sui guantoni e della sua abilità coi piedi, ma ora questa telenovela sta diventando estenuante per tutti. Per questo Ivan teme che la Lazio possa virare definitamente su Terracciano, Sportiello o persino su Silvestri. I nomi rimasti sono sempre quelli, inutile puntare su altri profili esteri.
ASSIST DEI BLUES - Già Luis Maximiano è un punto interrogativo. In ritiro Sarri e il suo staff hanno capito che avrà bisogno di un maggior adattamento, bisogna lavorarci tanto. È fondamentale Provedel come ottavo colpo, lo Spezia non può mettersi di traverso, sapendo di perderlo a gennaio. Lotito è furioso per il comportamento del club ligure, che in passato aveva aiutato: ieri lo ha ribadito alla mostra con Cozzoli e Nepi all’Olimpico. Il patron avrebbe già mollato se non avesse voluto accontentare Sarri, che lo ha invocato a ogni costo per sviluppare da dietro il suo gioco. Provedel non sarà un semplice “secondo”, anzi sarà il primo in Serie A, forse con Luis Maximiano portiere di coppa, perché un investimento da oltre 10 milioni non può essere certo accantonato in un angolo. Ecco perché, sfumato Carnesecchi, Maurizio avrebbe preferito il più costoso (13 milioni) Vicario, già rodato nel campionato italiano. Oppure sarebbe tornato sul preferito Kepa, con cui aveva lavorato al Chelsea, in prestito. Il nodo dello spagnolo sembrava lo stipendio, ora l’allenatore è arrabbiato dopo aver saputo che i blues ne pagheranno al Napoli il 75%.
Eppure invece potrebbe essere un assist per convincere Lotito a spingere sul fronte terzino sinistro: ci può essere la stessa partecipazione “british” sull’ingaggio di Emerson Palmieri, oltre alla disponibilità a cederlo in prestito con diritto di riscatto. Le alternative low cost sono l’ex Valeri e Luca Pellegrini, quella costosissima Udogie, per cui l’Udinese pretende almeno 20 milioni sul piatto. Una cifra da trattare soltanto nel caso in cui Milinkovic dovesse dire addio. Nella carta privata di giugno c’era Zielinski al posto del serbo, Tare propone Sucic del Salisburgo, ma potrebbe rientrare anche Ilic (già bloccato per 13 milioni più bonus), alla luce della difficoltà di cedere al Siviglia Luis Alberto. Il Messaggero/ Alberto Abbate