Foto Proietto
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Come riportato da Il Messaggero, Mattia Zaccagni ha deciso di rinunciare alla chiamata in Nazionale per gli impegni internazionali di ottobre, preferendo concentrarsi sul suo recupero fisico in vista del cruciale confronto tra Lazio e Juventus, in programma il 19 ottobre. Dopo la sosta del campionato, questo incontro rappresenta un appuntamento di grande importanza per la squadra biancoceleste, e l’esterno vuole arrivarci nelle migliori condizioni possibili. La scelta di Zaccagni, però, non è passata inosservata e ha sollevato una serie di polemiche e speculazioni, soprattutto riguardo alla sua mancata convocazione con la Nazionale italiana. Si era infatti vociferato di una possibile delusione da parte del giocatore per la non inclusione nella lista dei convocati, con rumors che insinuavano un presunto fraintendimento tra Zaccagni e il CT Luciano Spalletti. Tuttavia, queste voci sono state prontamente smentite da entrambe le parti. Dalla Lazio, in particolare il capitano biancoceleste ha fatto chiarezza sulla situazione, confermando quanto detto da Spalletti stesso durante una conferenza stampa a Coverciano: “È stato Zaccagni a chiedermi di rimanere fuori perché ha un problema da risolvere”, ha dichiarato il CT Azzurro, chiudendo la porta a ogni interpretazione diversa.

Mattia Zaccagni
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Un problema fisico da gestire, nessun caso personale

Dietro la decisione di Zaccagni non c'è nessun risentimento personale o malumore, ma semplicemente la necessità di prendersi cura di alcuni acciacchi fisici. Nello specifico, l'esterno laziale sta cercando di gestire un fastidio alla schiena, che se non monitorato attentamente potrebbe rischiare di diventare un problema cronico. Nulla di particolarmente grave, ma abbastanza per spingere il giocatore e lo staff tecnico della Lazio a preferire la via della prudenza. Anche in questo caso, l’obiettivo è chiaro: recuperare al meglio per evitare guai fisici più seri e preservare la condizione per il prosieguo della stagione. In linea con questa gestione oculata, Zaccagni ha già ripreso gli allenamenti a Formello. Nonostante i fastidi, ieri mattina l'esterno offensivo ha comunque sostenuto due delle tre sessioni di allenamento previste, mostrando di essere sulla strada del recupero. Questo tipo di approccio graduale e controllato consente di evitare eccessivi carichi di lavoro e di garantire che il giocatore sia in perfette condizioni fisiche per l'importante sfida contro la Juventus.

Le prestazioni in campionato e la speranza di tornare in Nazionale

Nonostante la rinuncia temporanea alla Nazionale, Zaccagni non ha alcuna intenzione di interrompere il percorso azzurro. Se continuerà a mantenere il livello delle sue prestazioni attuali, non ci sono dubbi che tornerà a vestire la maglia dell’Italia nelle prossime convocazioni di Spalletti. Lo stesso CT ha infatti ribadito che la sua esclusione è stata frutto di una richiesta specifica da parte del giocatore e non una scelta tecnica definitiva. Le recenti prestazioni di Zaccagni in campionato dimostrano quanto sia determinante per la Lazio e quanto sia in grado di fare la differenza anche in campo internazionale. Nell’ultimo incontro contro l’Empoli, Zaccagni ha brillato, segnando un gol di testa da posizione di seconda punta, sfruttando alla perfezione il cross di Tavares sul secondo palo. Un gol su azione che mancava all’esterno dai tempi della sfida contro il Sassuolo, all’Olimpico, lo scorso maggio. Il suo gol contro l'Empoli è un segnale importante non solo per la Lazio, ma anche per il CT Spalletti, che sta monitorando con attenzione le prestazioni dei suoi esterni offensivi in vista delle prossime competizioni. La capacità di Zaccagni di adattarsi a diversi ruoli nel reparto offensivo, compresa la posizione di seconda punta, lo rende una risorsa preziosa sia per Baroni che per la Nazionale. L’esterno biancoceleste ha sempre dimostrato di essere un giocatore versatile e dinamico, capace di inserirsi negli spazi e di rendersi pericoloso in fase realizzativa.

Scongiurare nuovi fraintendimenti: Zaccagni e il futuro azzurro

Affinché non si creino ulteriori "corto circuiti" mediatici, è fondamentale chiarire che Zaccagni si aspetta di tornare tra i convocati non appena sarà in forma e potrà dare il massimo contributo. Se continuerà a brillare come sta facendo in questo avvio di stagione, una nuova chiamata da parte di Spalletti sarà inevitabile. Il giocatore non ha mai nascosto il suo orgoglio nel vestire la maglia azzurra e la rinuncia di questa volta è stata solo un passaggio obbligato per il suo benessere fisico. Per ora, però, la testa di Zaccagni è tutta sulla Lazio e sulla sfida che attende i biancocelesti al ritorno dalla sosta. Contro la Juventus, una delle squadre più temute e ostiche del campionato, la Lazio avrà bisogno di tutte le sue stelle al massimo della forma. Zaccagni, con la sua rapidità, il dribbling e la capacità di creare superiorità numerica sugli esterni, sarà uno degli elementi chiave per provare a scardinare la difesa bianconera. Il suo ritorno in piena forma potrebbe essere il valore aggiunto di cui la Lazio ha bisogno per affrontare una delle partite più importanti della stagione e se Zaccagni saprà confermare le sue prestazioni anche contro i bianconeri, allora non ci saranno più dubbi sul fatto che il futuro della Nazionale lo attende ancora a braccia aperte. Da settembre, Zaccagni sapeva di rischiare l’esclusione nel nuovo modulo 3-5-2 scelto dal CT Luciano Spalletti per la Nazionale. Sebbene fosse stato convocato, il giocatore era consapevole che, con tutta probabilità, non avrebbe giocato le due sfide decisive di Nations League contro Belgio e Israele. Questa consapevolezza, unita ai problemi fisici, lo ha spinto a chiedere al CT di poter rimanere a Formello. Il timore del giocatore, però, è che questa scelta non venga fraintesa come un’autosabotaggio che potrebbe precludergli future convocazioni con la maglia azzurra. Zaccagni ha mantenuto un atteggiamento riservato e poco polemico sulla questione, e quando è stato interrogato domenica all’Olimpico, è stato molto diplomatico: “Ci siamo parlati, non è un problema non essere stato convocato”. Tuttavia, dietro queste parole di circostanza si cela una verità più complessa. Al primo posto, per Zaccagni, ora c’è la Lazio.

L'evoluzione di Zaccagni: leader e capitano

Negli ultimi mesi, Zaccagni ha mostrato una crescita incredibile, non solo dal punto di vista tecnico ma anche sotto l’aspetto caratteriale. La sua evoluzione è evidente: non è più soltanto l’ala estrosa capace di dribbling e giocate spettacolari, ma un giocatore generoso, responsabile e sempre più orientato a mettere le sue qualità al servizio della squadra. Questo cambio di mentalità lo ha portato a essere uno dei leader indiscussi nello spogliatoio, tanto da guadagnarsi la fascia di capitano in assenza di Ciro Immobile. Zaccagni non è ossessionato dal gol, pur avendo la possibilità di battere il record personale di 10 reti segnate durante la scorsa stagione con Maurizio Sarri. Il suo contributo va oltre le marcature personali: ha partecipato direttamente a ben cinque reti in questa stagione, di cui quattro in campionato. Oltre ai gol contro Venezia ed Empoli, ha fornito due assist decisivi nel match contro il Verona, regalando a Dia e Castellanos le occasioni per segnare.

Un impatto decisivo sulla Serie A

Le statistiche dimostrano l’impatto che Zaccagni ha avuto sulla stagione della Lazio. Il suo contributo ha fruttato ben cinque punti alla squadra, un dato che lo colloca tra i giocatori più influenti in Serie A. Solo Marcus Thuram e Florian Thauvin hanno fatto meglio di lui finora, ma la stagione è ancora lunga e Zaccagni  ha tutte le carte in regola per continuare a essere decisivo. Oltre alla capacità di segnare e fornire assist, Zaccagni è anche uno dei migliori creatori di occasioni da palla ferma. Con otto situazioni da gol create, è secondo solo a Razvan Marin, che ne ha collezionate nove. Il suo apporto è fondamentale non solo nelle azioni di gioco fluide, ma anche nei momenti chiave da calcio piazzato, un altro indicatore della sua versatilità e della sua importanza per il collettivo biancoceleste.

Il rapporto con la squadra e i rigori: l'eredità di Immobile

Un altro segnale della crescita di Zaccagni come leader all'interno della Lazio è il suo atteggiamento nei confronti dei compagni di squadra. Nonostante abbia l'opportunità di migliorare il suo bottino personale di reti e i relativi bonus economici collegati, Zaccagni non sembra ossessionato dal raggiungimento di questi obiettivi. Un esempio lampante è stato il rigore che ha ceduto a Castellanos durante una partita, dimostrando altruismo e spirito di squadra. In precedenza, Zaccagni aveva tolto un rigore al compagno in una sfida europea, ma con il tempo ha seguito l’esempio di Ciro Immobile, che in passato ha ceduto calci di rigore a giocatori come Keita, Correa, Caicedo e Luis Alberto per favorire il morale e la fiducia dei compagni. Questo gesto di Zaccagni è stato apprezzato da tutti, ma attenzione a non esagerare con il sacrificio: il tecnico della Lazio, Baroni, non permetterà che Zaccagni rinunci ancora ai rigori in favore di altri giocatori. Con un’impressionante striscia di sei rigori trasformati su sei nella sua carriera, Zaccagni è diventato infallibile dal dischetto, e da ora in avanti sarà lui il rigorista designato.

Una stagione da leader

Zaccagni si sta rivelando non solo un talento tecnico ma un leader maturo, capace di trainare la Lazio sia dentro che fuori dal campo. La sua evoluzione da ala estrosa a giocatore completo, generoso e responsabile, lo ha reso una figura imprescindibile per la squadra e un vero idolo per i tifosi. Allo Stadio Olimpico, casa della Lazio, Zaccagni si esalta, e tutte e tre le reti segnate in questa stagione sono arrivate proprio qui, davanti al suo pubblico. Questa connessione con l’ambiente laziale, unita alla fiducia del tecnico Baroni, sta facendo emergere il meglio di Zaccagni. Le sue prestazioni parlano da sole, e se continuerà su questa strada, difficilmente Spalletti potrà ignorarlo nelle prossime convocazioni. Al momento, però, la priorità di Zaccagni è la Lazio e il suo impegno con la maglia biancoceleste è totale. Con la Juventus all’orizzonte, una delle sfide più attese della stagione, Zaccagni sarà chiamato a dare ancora una volta il massimo per guidare la sua squadra in un match che potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti del campionato.

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