Il Tempo | Lazio, i tifosi protestano, Sarri è inquieto (il futuro è un rebus)
Mercato deludente e scoppia la contestazione dei tifosi che si aspettavano qualche colpo per dare forza al progetto Sarri cominciato lo scorso giugno. Tutti a Formello domani col povero e incolpevole Cabral che assisterà alla protesta della curva che un giorno spera di conquistare smentendo gli scettici. Ieri il comunicato sui social degli ultras fa tornare indietro col pensiero di qualche anno: «La contestazione si fa allo stadio, sul campo, in presenza e non soltanto scrivendo sui social. Abbiamo assistito al solito calciomercato ridicolo e improvvisato, figlio di un progetto che non esiste. La Lazio è nostra e non di chi la gestisce! Ora basta, chi veramente ha a cuore questa squadra lo dimostri adesso. Appuntamento giovedì 3 febbraio alle ore 13 fuori i cancelli di Formello per gridare tutto il nostro disprezzo nei confronti di questa società che se ne frega dei propri tifosi! A partire dal caro biglietti, fino alla campagna di indebolimento del mercato invernale!».
Non un buon segnale per la società che deve fare fronte anche al nodo Sarri. Sì, perchè il tecnico si aspettava pure lui altri rinforzi rispetto al giovane dello Sporting Lisbona e si era anche espresso negativamente sul tesseramento del giovane Kamenovic. Ha diretto le due sedute di allenamento come al solito, ma ci è rimasto male, credeva che, dopo le promesse ricevute, potesse avere aiuto da questa sessione di mercato. Non che pensasse di poter risolvere tutto in pochi mesi, ma voleva qualche giocatore da svezzare in questo periodo finale della stagione in modo da averlo pronto per l’estate (il veronese Casale soprattutto).
Progetto naufragato per colpa dell’indice di liquidità che ha costretto il club a non poter operare liberamente. Il rapporto con il diesse Tare è stato finora solo professionale, mentre con il presidente Lotito è scoppiato un feeling che sembrava inattaccabile. Fino al 31 gennaio. Ora dubbi e riflessioni tormentano il tecnico che, peraltro, non ha ancora ricevuto la famosa bozza del rinnovo di contratto fino al 2025 annunciata durante la cena di Natale. Qualcuno arriva anche ad ipotizzare una clamorosa rottura la prossima estate seppure con l’attuale accordo per un’altra stagione, di certo c’è bisogno di un chiarimento tra le varie componenti all’interno della Lazio. Deve essere il presidente Lotito a trovare un punto d’incontro così come tutti devono fare un passo indietro per il bene supremo, la Lazio.
Il rischio di frecciate continue del tecnico, come già avvenuto nei mesi scorsi, va scongiurato. Sarri deve dimostrare di credere davvero a un progetto che sta incontrando più problemi del previsto sia dal punto di vista tecnico che da quello strategico, così come il club deve metterlo nelle condizioni di lavorare al meglio. Ci sono state delle difficoltà in questa sessione di mercato ma Lotito si augura tutto meno che un rottura con Sarri, tecnico sul quale vuole puntare per i prossimi anni. Anche se il rinnovo appare adesso un problema secondario rispetto a una stagione da salvare. Il Tempo/Luigi Salomone