Il Messaggero | C'è Eriksson allo stadio. Mancini: "Merita la festa, è una persona speciale"
IL PERSONAGGIO
Sarà una festa ancora più emozionante di quella del 19 marzo 2023, quando Sven Goran Eriksson sfilò sotto la Nord prima del derby vinto dalla Lazio 1-0 con un gol di Zaccagni. Il tecnico dello scudetto aveva da poco denunciato pubblicamente la sua malattia e i tifosi biancocelesti lo strinsero in un abbraccio commovente, come faranno oggi, insieme a qualche protagonista di anni indimenticabili e probabilmente anche irripetibili: uno scudetto, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea, due Coppe Italia e due Supercoppe nel giro di tre sole stagioni.
SPECIALE
“Successi indimenticabili” ricorda spesso Sven, che un paio di settimane fa era stato a Genova, sotto la curva della Samp, in compagnia di Roberto Mancini. Un revival strappalacrime, che il ct dell'Arabia Saudita ha vissuto con grande partecipazione. Non ci sarà oggi, il numero 10 di tutti quei successi, perché a Ryad sta preparando due sfide di qualificazioni mondiali molto delicate. Per vincere il girone e mantenere il ruolo di testa di serie nello step successivo deve battere il Pakistan e possibilmente anche la Giordania. Mancini ha avvisato Sven della sua assenza, come sempre sono connessi e legati da un'amicizia indissolubile. “Purtroppo non potevo venire all'Olimpico per gli impegni della mia nazionale ma sono vicino ad Eriksson e a tutti i tifosi laziali, che invito ad essere calorosi con il tecnico che li ha resi felici. Sven è una persona speciale e la gente lo ha capito: ovunque è stato, ha ricevuto soltanto amore, a dimostrazione che non è stato solo un grandissimo tecnico ma è anche un grande uomo, che si fa apprezzare per la sua gentilezza e la sua onestà d'animo”.
Mancini lo ha visto a Genova e lo ha trovato molto sereno, come sempre. “E' consapevole dei rischi che comporta la sua malattia ma ora non ci pensa, vive la sua vita sostenendosi con l'amore della famiglia e dei tifosi di tutte le squadre che ha allenato. Prova profonde emozioni quando lo festeggiano: anche i laziali gli apriranno il cuore, ne sono sicuro”. Eriksson nel suo lungo tour europeo era stato oltre che a Genova anche a Liverpool, dove ha allenato per un giorno la squadra delle vecchie glorie, a Goteborg e a Lisbona, sponda Benfica. Il suo mondo di una vita piena di successi e di sorrisi.
Lo riporta l'edizione odierna de Il Messaggero.