La Lazio è entrata in un periodo di completa rifondazione e ringiovanimento, da quel Lazio-Sassuolo, ultima giornata di campionato, le novità in casa biancoceleste sono state davvero tante e probabilmente anche troppe. 

Con Riccardo Mancini, telecronista per Dazn intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, abbiamo voluto fare il punto della situazione in casa Lazio passando dalla scelta del nuovo allenatore Baroni e dalle prospettive future di un nuovo ciclo che la Lazio è chiamata ad aprire:

L'Intervista in esclusiva a Riccardo Mancini:

Lazio 23/24

Innanzitutto come vedi la scelta di Baroni?

È una scelta che cambia un po' le prospettive, sicuramente è una scelta fatta nell'ottica del risparmio dell'ingaggio (dai 4 mln di Sarri agli 1-1,5 mln di Baroni) evidentemente Lotito ha questa intenzione di abbassare lo stipendio del proprio allenatore. Per quanto riguarda le ambizioni servirà da capire il mercato, però sulla carta è una Lazio che parte con un allenatore con un curriculum meno prestigioso rispetto soprattutto a Sarri e adesso servirà far parlare il campo. 

In Italia c'è l'abitudine di giudicare gli allenatori dal curriculum, che sicuramente è parte della valutazione ma non è tutto. Baroni è un allenatore con idee, ha fatto un miracolo a Verona però non si è mai confrontato con ampi palcoscenici, con la sua scelta vediamo che campionato sarà fatto, ma ripeto che tutto passa dal mercato.

Che allenatore è? Quando hai avuto modo di fare la telecronaca delle sue squadre che idea ti sei fatto?

Baroni propone calcio e questo è importante, non siamo al livello di proposta di Sarri perché lì c'è una ricerca di un gioco diverso, però fa giocare i suoi in maniera molto ritmata e molto verticale, se vogliamo più simile a Tudor seppur con tutte le differenze del caso, però le sue squadre puntano molto alla verticalità. Quando l'ho commentato ho visto una squadra sempre molto organizzata con le idee chiare e questo è un aspetto fondamentale per la Lazio ma non è proprio semplicissimo passare da Sarri a Tudor e da Tudor a Baroni nel giro di pochi mesi, è tutto ancora da valutare.

Si può parlare di ridimensionamento?

Stando al curriculum e all'ingaggio l'equazione è presto fatta e si può parlare di ridimensionamento, poi il campo è un'altra cosa per quello dico che serve far parlare quello. Ad esempio quando arrivò Pioli che poi portò la Lazio in Champions non aveva tutte queste esperienze e per questo voglio vedere il lato positivo di questa scelta. La piazza è vero che può non essere soddisfatta, però poi se il mercato sarà fatto in un certo modo e la squadra girerà secondo quelli che sono i principi di Baroni vediamo. I giocatori in campo saranno quelli che dovranno dimostrare più di tutti, poi è chiaro che un primo pensiero va verso un possibile ridimensionamento, però sono curioso di vedere il mercato perché tutto passa da lì, certamente verrà ringiovanita la squadra e ne ha bisogno e serve puntare sulla qualità, poi starà a Baroni metterli in campo. Non si può valutare troppo a fondo prima quello che potrebbe essere l'impatto di Baroni, certamente è una grossa incognita di cui forse la Lazio in questo momento storico non so quanto avesse bisogno.

Per momento storico cosa intendi?

Parlo di un momento in cui la Lazio sembrava aver impostato un progetto a medio-lungo termine con Sarri che però poi ha fallito e quindi la Lazio ha bisogno di riportare entusiasmo e ambizioni a questo ambiente e non so quanto Baroni attualmente possa essere l'uomo giusto.

A quali obiettivi può ambire la Lazio e cosa si deve chiedere a questo nuovo ciclo?

Per gli obiettivi tutto dipenderà dal mercato, i tifosi fanno bene a voler tenere alta l'asticella perché la Lazio lo merita e ne ha bisogno anche perché le altre si rinforzano. Il tifo laziale giustamente è esigente e lo è sempre stato, quindi il ridimensionamento non può essere visto come una bella prospettiva ed è normale pretendere che si facciano investimenti soprattutto dopo che questa squadra ha dimostrato di essere un pochino scarica che aveva bisogno di uno svecchiamento e forze fresche, quindi è complicato dire a quali obiettivi può ambire questa squadra. La Lazio è oggi una grande incognita perché verrà rivoluzionata per certi versi: veder partire Luis Alberto, Anderson, lo stesso Kamada che si era ripreso, un Immobile che non si sa ancora cosa farà, tante colonne vengono meno e adesso servirà ritrovarli e non sarà semplicissimo per questo dico che il mercato andrà fatto con molta oculatezza e andranno presi giocatori giusti per tenere la Lazio ad un certo livello. Il rischio grosso quando si perdono punti di riferimento è quello di cadere verso il basso, il rischio di andare troppo giù nelle ambizioni c'è. Servirà operare sul mercato in modo sostanzioso e preciso.

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