L’ingresso a Cagliari aveva sorpreso tutti. Con il Bayern si è ripetuto, portando sostanza ed energia dalla panchina. Tutti si aspettavano potesse essere il momento del rilancio per il giapponese ex Francoforte, poi di nuovo il vuoto con il Bologna, un quarto d’ora impalpabile. Daichi Kamada e la Lazio, un amore mai del tutto sbocciato.

Il talento nipponico sarà di nuovo, per la sfida di oggi con il Torino, l’unico cambio a centrocampo viste le assenze di Rovella e Vecino: è stato reintegrato addirittura Andrè Anderson
Lotito non ha mai smesso di crederci in Kamada, tanto da spingere Sarri a rispolverarlo, quasi in continuazione. Con il tecnico italiano sembrava essere nato un nuovo connubio: “Ha i numeri di Kantè” annunciavin estate. Parole al miele ricambiate dallo stesso giapponese che replicò: “Con lui posso diventare una mezzala di livello europeo”

Poi, via via, la fiducia in lui è calata vertiginosamente. Il classe 96’ non si è mai riuscito ad adattare al nuovo ruolo richiesto dal mister, era abituato a giocare in una porzione di campo più offensiva in Germania. Il risultato sono molteplici apparizioni dove è sembrato per la maggior parte del tempo un pesce fuor d’acqua. Nonostante il peggior rendimento di Luis Alberto da quando è sbarcato a Roma, Daichi non riesce comunque a imporsi. La mazzata definitiva è arrivata con l'esclusione dalla lista dei convocati per la Coppa d'Asia con la sua nazionale giapponese.

 Un momento difficile per lui che, con ogni probabilità, si svincolerà a parametro 0 dalla Lazio in estate: solo il calciatore può esercitare l’opzione per il rinnovo, ma viste le premesse, sembra un’opzione alquanto remota. Ora non rimane che sperare in un finale travolgente alimentato dalla sete di riscatto del trequartista asiatico. Chissà, forse già da questa sera contro il Torino, una trasferta che nel corso degli anni è risultata un vero e proprio scoglio insormontabile per la Lazio e il suo allenatore. 

Il Corriere dello sport

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