“E segnava sempre lui”: buon compleanno, Beppe Signori!
Il 17 febbraio del 1968 ad Alzano Lombardo nasce uno dei giocatori più importanti della storia della Lazio, uno degli attaccanti più prolifici della Serie A, un idolo per i bambini ed una certezza la domenica per i più grandi, di certo un punto fermo della tifoseria laziale che per lui non si è risparmiata, riconoscendone i valori in campo e l’attaccamento alla maglia anche fuori dal rettangolo verde: Giuseppe Signori spegne oggi 54 candeline!
E’ la stagione 1992\1993 quando il 24enne Signori, dopo essere diventato il goleador di Zeman al Foggia, approda nella Capitale alla corte del presidente Sergio Cragnotti, con la fiducia dall’allora mister Dino Zoff. Chiamato a sostituire Ruben Sosa, si presenta subito siglando 2 reti nella prima gara stagionale, pareggiata in casa della Sampdoria 3-3.
Segna, segna tanto, segna in tutti i modi: dopo un dribbling, in mischia, su punizione, con tiri potenti da fuori. Quel sinistro fa impazzire i tifosi, i suoi rigori tirati senza rincorsa mandano in visibilio la folla; ogni ragazzo degli anni ’90 ha esultato imitandolo, ogni tifoso almeno una volta ha parlato e raccontato le sue prodezze. E se per i più grandi il nome di Chinaglia è da sempre "il grido di battaglia", quello di Beppe gol nel tempo è riuscito a farsi spazio, non solo tra i giovanissimi. Parlano per lui i numeri: quelle marcature che lo hanno messo a paragone con il bomber Piola prima e con Immobile oggi: non proprio due nomi qualunque per questi colori.
Giocava con la doppia maglia della Lazio addosso, un attaccamento che il popolo biancoceleste ha ricambiato scendendo in piazza per lui: l’11 giugno del 1995 infatti il patron intavolò con il Parma la trattativa per vendere l’attaccante, ma fu costretto a far saltare tutto visto il malcontento generale da parte dei sostenitori laziali.
“Mi è sembrato di vedere Signori, Signori” il coro dedicato a lui sulle note del tormentone “Rumore” di Raffaella Carrà; da chi effettivamente lo ha visto giocare, da chi ne sente tutt’oggi i racconti: buon compleanno, Re Beppe! “E segnava sempre lui” che faceva centro sotto porta e ha fatto centro nei cuori dei laziali.