La tenacia e la determinazione di chi non si arrende mai rispecchiano il percorso di Simone Del Nero, un calciatore che ha fatto della sua dedizione al calcio una delle sue forze più grandi. Tra il 2007 e il 2012, Del Nero ha indossato con orgoglio la maglia della Lazio, accumulando 35 presenze e un gol, un risultato che racconta di un periodo intenso e significativo della sua carriera. Nato nel 1981, Del Nero si è sempre distinto per la sua versatilità e abilità tecnica. La sua capacità di adattarsi a diversi ruoli in attacco ha reso il suo apporto fondamentale per la squadra. Tuttavia, il suo cammino non è stato privo di difficoltà. Vari infortuni hanno ostacolato la sua carriera, ma la sua resilienza e il suo spirito combattivo lo hanno sempre spinto a rialzarsi e proseguire nella realizzazione dei suoi sogni. In un'intervista esclusiva ai nostri microfoni, Del Nero ha condiviso le sue considerazioni sulle dinamiche attuali del campionato. Ha evidenziato come ogni stagione porti con sé nuove sfide e opportunità, esprimendo fiducia nelle potenzialità della Lazio, una squadra che conosce bene e che gli sta a cuore. La sua esperienza nel club lo porta a guardare con ottimismo al futuro, desideroso di vedere i colori biancocelesti tornare a brillare. Per Simone Del Nero, la Lazio non è stata solo una squadra, ma una vera e propria famiglia. Anche dopo aver appeso le scarpette al chiodo, il legame con il club e i suoi sostenitori rimane forte. Il suo percorso, segnato da sfide e successi, è un esempio di come la passione per il calcio possa superare ogni ostacolo, trasformandosi in un ricordo indelebile nel cuore di un calciatore. Di seguito la sua intervista completa

Fraioli
Fraioli

La tua esperienza alla Lazio: puoi raccontarci della tua avventura in biancoceleste? Qual è stato il momento che ricordi con più emozione?

“La mia esperienza con la Lazio è stata caratterizzata da una competitività straordinaria. Verso la fine della stagione 2006/2007, sono arrivato a Roma, pronto a partecipare ai preliminari di Champions League. Ho avuto la fortuna di far parte di quella avventura e, per me, è stato il momento più emozionante della mia carriera biancoceleste. Ricordo che, a causa di un infortunio, Mauri si fece male, e io entrai a metà partita nell'andata. Poi, nella partita di ritorno contro la Dinamo Bucarest, giocai l'intera gara. Quella qualificazione in Champions League è stata un traguardo incredibile. Tuttavia, ero già arrivato a Roma con un problema al tallone. Inizialmente, il dolore era gestibile e mi ha permesso di partecipare ai preliminari e a una parte del campionato. Con il passare del tempo, il dolore è aumentato e, purtroppo, mi sono dovuto fermare.”

Se avessi la possibilità di tornare indietro, c'è qualcosa che cambieresti nella tua carriera alla Lazio?

“Se potessi cambiare qualcosa, crederei di più in me stesso. La Lazio era una grande squadra, e la competizione in campo era intensa. Ho dimostrato di poter essere all'altezza, contribuendo alla storica qualificazione in Champions League. Tuttavia, gli infortuni mi hanno rallentato, ma anche la mia mentalità ha giocato un ruolo importante. Non è facile giocare in un ambiente come Roma, dove le pressioni sono molto più forti. Lo stress e la gestione della settimana diventavano sfide enormi, specialmente nei momenti difficili. Spesso mi sentivo condizionato da questo. Se avessi avuto la stessa mentalità di Ledesma, sono certo che avrei potuto fare di più. Nel 2006, avrei potuto vincere il campionato del mondo, considerando che nel 2004 ho vinto gli Europei Under 21 e parte di quel gruppo ha poi partecipato ai mondiali.”

La Lazio affronterà l’Empoli allo stadio Olimpico domani. Quali sono le tue aspettative per questa partita?

“Sarà una partita impegnativa. L’Empoli non ha ancora subito sconfitte in campionato e dispone di un organico giovane e promettente. La Lazio, invece, è stata una piacevole sorpresa; si tratta di una squadra quasi completamente rinnovata, con mister Baroni che ha portato con sé diversi giocatori dal Verona, il che mi ha colpito molto. Sulla carta, la Lazio è sicuramente favorita.”

Intesa tra Taty e Dia: Cosa pensi abbia giocato un ruolo chiave nello sviluppo così rapido della loro intesa sul campo?

“La qualità dei giocatori è fondamentale. Quando due calciatori sono forti e intelligenti, riescono a instaurare un’intesa rapidamente. Ricordo bene i miei compagni di squadra come Mauri, Rocchi e Pandev. Con Rocchi, non c'era bisogno di parlare: bastava alzare gli occhi per anticipare i suoi movimenti e capire dove servirgli la palla. Goran Pandev, con il suo fraseggio, e Mauri, super intelligente sia dal punto di vista tattico che tecnico, erano altri esempi di giocatori che sapevano leggere il gioco. Con giocatori bravi e intelligenti, è facile costruire una buona intesa.”

Cosa ne pensi di Mister Baroni?

“Baroni, da quello che ha dimostrato finora, ha sorpreso molti, soprattutto considerando che all'inizio c'era scetticismo sul suo arrivo; molti pensavano che sarebbe stato un altro allenatore. Tuttavia, i risultati stanno dando ragione alle sue scelte, e spero che continui a farlo anche in futuro. Non lo conosco personalmente come allenatore, ma sembra una persona molto umile, attenta e disponibile. La sua tranquillità e serenità sono fondamentali per il gruppo. Ha portato con sé alcuni giocatori dal Verona, creando un mix di giovani talenti che condividono la sua mentalità. Il suo carattere contribuisce a dare stabilità a una squadra che, nonostante le pressioni, riesce a giocare in modo sereno.”

C'è qualche nuovo giocatore che ancora non ti ha impressionato? Come giudichi l'inizio di campionato e quali sono le tue aspettative per la Lazio?

“Riguardo alle partite, ne seguo poche perché la mia vita è piuttosto movimentata, specialmente con i miei figli (la più piccola ha solo 5 anni). Di solito guardo solo gli highlights, quindi non posso dirti chi non mi ha convinto, poiché non ho ancora visto una partita completa. Tuttavia, dai risultati e dagli highlights, percepisco una squadra propositiva, che verticalizza molto e segna numerosi gol. Credo che attualmente meriti una posizione in Champions League, sperando che continui su questa strada.”

Dopo la vittoria per 4-1 contro il Nizza sotto la pioggia dell’Olimpico, quale giocatore ti è sembrato più brillante e chi, invece, ha deluso? Dove pensi che possa arrivare la Lazio in Europa League?

“La Lazio in Europa League ha ottenuto il punteggio pieno e spero davvero che, basandosi su questi risultati, riesca a superare il turno. Da quanto ha dimostrato finora, con grande serenità, credo che possa arrivare fino ai quarti di finale.”

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