S.S.Lazio
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Ivan Provedel sarà di nuovo il titolare tra i pali della prossima stagione. Arrivato in punta di piedi per fare il vice di Maximiano, è subentrato al suo compagno di reparto dopo una manciata di minuti nella prima partita della stagione 2022/23 e non ha mai più lasciato il suo posto, se non per il serio infortunio subito a metà della scorsa stagione. Oggi pomeriggio il portiere friulano è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radiosei, rispondendo a cuore aperto a tutte le domande. Di seguito le sue parole: 

Le parole di Ivan Provedel

Ero felicissimo di esser arrivato alla Lazio, ero arrivato per essere un aiuto, una parte che potesse contribuire al bene della squadra. Penso di averlo fatto e di aver fatto del mio meglio, al di là di quelle che erano le condizioni iniziali. A me interessa dare il meglio ogni giorno, lo do anche nel quotidiano nello spogliatoio. Gli infortuni fanno parte del gioco, ho dimostrato di aver ripreso una discreta condizione e l'allenatore ha deciso di conseguenza. Per me è uno stimolo la concorrenza con Mandas, per dimostrare di poter meritare una futura convocazione e la titolarità.

A chi la fascia da capitano?

Innanzitutto, voglio ringraziare i ragazzi che sono andati via perché hanno dato tanto alla Lazio in tutti gli anni qui e tanto a me in questi due anni. Sono felice perché mi hanno fatto capire cosa significa stare alla Lazio. Per me, il capitano è Cataldi. Mi dispiace che se ne parli, però Danilo è una persona che sta qui da tanto e che mi ha fatto capire bene cosa vuol dire stare alla Lazio, al netto delle considerazioni della società. Questa è la mia idea.

Le offerte dalla Premier

Dovreste chiedere al mio agente, lui mi dice le cose quando sono concrete e credo quindi che di concreto non ci sia mai stato nulla. Spesso ho letto cose, ma, che io sappia, nulla di concreto. Poi non ho mai avuto farfalle particolari in testa. 

“Mandas? Lo manderei a giocare”

E' un bravissimo ragazzo e grandissimo lavoratore, per me il portiere deve giocare e fare più esperienza possibile. Se devo consigliare qualcosa a qualcuno che fa il mio ruolo, consiglio sempre di giocare. Però è la società che deve decidere per il bene della squadra e del ragazzo.

Su Sarri e Tudor

Ringrazio particolarmente Sarri, se sono qui è per lui e a prescindere mi ha dato la possibilità di giocare e di dimostrare, facendomi crescere tanto. Quando abbiamo saputo delle dimissioni, ho cercato di fargli capire il mio punto di vista e di altri, ma è stato irremovibile e ha preso la decisione di andare. Tudor non l'ho vissuto molto per via dell'infortunio, non so cosa sia successo nello spogliatoio. E' cambiato tanto nella metodologia e nell'approccio, forse ha fatto più fatica a entrare in sintonia con la squadra. E' stata un'annata particolare, sembrava tutto più difficile di ciò che effettivamente era. Si creava un caso per ogni cosa.

Il pensiero su Baroni

Il mister ha iniziato con un approccio molto morbido con me, non ha iniziato subito in un modo integralista, non ha stravolto niente anzi. Ci ha saputi prendere, parlo di me ma anche tutta la squadra, ha visto che in noi ci sono delle qualità ma anche tante cose che dobbiamo migliorare, sta cercando di farlo con molto tatto e infatti vedo che i ragazzi si stanno allenando con grande entusiasmo e non sono stravolti da questo. Per quanto riguarda le richieste a me, il mister vuole giocare, vuole che ci sia un inizio di manovra. Non è una cosa esasperata, dobbiamo fare le cose con la testa e con equilibrio, adesso stiamo iniziando a provare soluzioni utili in fase di possesso per attirare l'avversario sia poi per verticalizzare perché il mister non vuole perdere tempo e verticalizzare molto

Sui nuovi arrivi

Sono partiti dei ragazzi che hanno fatto veramente tanto ed erano di livello altissimo. Sicuramente sono una perdita importante ed è normale che chi ci segue possa avere una sorta di scetticismo, però anche loro, prima di diventare quello che sono diventati anche loro dovevano farsi conoscere. I ragazzi nuovi sono persone di qualità, di grande voglia. Capisco il sentimento del tifoso, non lo biasimo, però i ragazzi meritano fiducia e anche noi dobbiamo fare del nostro per coinvolgere l'ambiente. Dobbiamo caricarci a vicenda. Perla Champions ci sono squadre più attrezzate di noi, ma il calcio non è una scienza esatta. Vogliamo diventare più forti, vogliamo diventare compatti e migliorare il piazzamento.

Sul rapporto tra i tifosi e Lotito

E' complicato, sono qui da due anni ma l'amore con i tifosi non è mai sbocciato in 20 anni. Con noi ha un rapporto molto diretto, ci fa sapere che ci tiene ai risultati. Secondo me c'è qualche mancanza, basterebbe qualcuno che facesse da intermediario e potrebbe diventare un buon rapporto. E' un peccato perché io sto capendo davvero cosa sente il tifoso laziale, l'amore che prova. Sento anche che al nostro interno c'è tutto questo, i risultati aiutano ma non possono essere l'unico collante a mantenere il rapporto. Noi facciamo la nostra parte e ci auguriamo che il tifoso possa apprezzarlo.

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