La Repubblica | Il semaforo maledetto di Ciro Immobile. Spunta il video: spento, giallo e poi rosso - VIDEO

Un semaforo spento che inizia a lampeggiare e poi diventa rosso. Intanto due autobus hanno già attraversato la strada a gran velocità come se fossero passati con il verde. Nessun incidente per fortuna, ma solo per miracolo. L’incrocio è quello di piazza delle Cinque Giornate, lo stesso su cui stava transitando il bomber della Lazio Ciro Immobile prima di scontrarsi con la sua auto contro un tram. L’incidente del calciatore è avvenuto il 16 aprile. Ma il video, che documenta un evidente malfunzionamento del semaforo, è per pochi secondi, per poi diventare rosso. Nel frattempo però hanno attraversato l’incrocio due autobus dell’Atac provenienti da destra. «Io arrivavo da Lungotevere delle Armi e incrociavo piazza delle Cinque Giornate», ricorda Emanuele.

La strada è la stessa che stava percorrendo Ciro Immobile, che si trovava a bordo del suo suv insieme a due figlie. Il calciatore, ascoltato la scorsa settimana dai vigili del gruppo Prati, ha detto che il suo semaforo era verde. E lo stesso ha sempre detto il macchinista, che veniva da un’altra direzione. Le testimonianze dei due protagonisti sono risultate in contrasto tra loro. Ma potrebbero essere compatibili, a questo punto, con il comportamento anomalo del semaforo riscontrato il 26 aprile: forse il giorno dell’incidente di Immobile l’impianto potrebbe aver avuto lo stesso genere di malfunzionamento.

«Era la prima volta che ho notato una cosa del genere — assicura Emanuele — per questo sono andato a riprendere la registrazione della Dash cam e ho isolato i frame prima del semaforo. Se quei due autobus stavano attraversando mentre il mio semaforo era spento, significa che per loro era verde. Non è pensabile che due autobus si buttino così sulla carreggiata veloce con il rosso. Io non so cosa sia successo il giorno dell’incidente di Immobile — conclude il tassista — però posso dire che nel mio caso il semaforo non ha funzionato. L’ho anche segnalato ai vigili un’ora dopo. Da quel giorno non mi è più ricapitato». La Repubblica