Rovella - Fraioli
Rovella - Fraioli

A Torino una grande prestazione

Nicolò Rovella, ormai ribattezzato "Rotella" per il suo ruolo cruciale, è il motore instancabile della Lazio. Non è solo un mediano aggressivo e recupera palloni, ma anche un regista capace di orchestrare il gioco e avviare azioni. Il soprannome "ringhio" non rende più giustizia a un giocatore che sta dimostrando di saper distribuire palloni e dettare i tempi del gioco, perfezionandosi nei lanci e nei cambi di gioco. Baroni ha costruito il suo 4-2-3-1 proprio sulla coppia di mediani Rovella e Guendouzi, che danno equilibrio alla squadra. I loro sforzi sono evidenti: a Torino, Rovella ha percorso quasi 13 chilometri, più di qualsiasi altro, dimostrando la sua dedizione.

Un ritorno in forma 

Baroni chiede spesso ai suoi mediani di abbassarsi per impostare l'azione dalla difesa, e a Torino Rovella ha svolto questo compito in maniera impeccabile. Ha toccato 66 palloni, con una precisione di passaggio quasi perfetta (45 su 50), recuperato sei possessi, vinto tre contrasti su cinque e fatto tre intercetti, confermandosi fondamentale nel ruolo di centrocampista completo. Dopo un anno difficile a causa della pubalgia, che l'aveva tenuto lontano dai campi, Rovella è tornato più forte che mai, grazie anche a un lavoro di recupero fisico intenso e a una cura particolare nella prevenzione degli infortuni, che continua ancora oggi con esercizi specifici e una dieta attenta.

Con Baroni una nuova veste

A soli 22 anni e con quasi 100 presenze in Serie A, Rovella ha avuto maestri di altissimo livello. Ha esordito con Thiago Motta al Genoa, è stato un punto fermo nel Monza di Palladino, e Sarri l'ha subito identificato come il regista ideale per il suo gioco, elogiandone il dinamismo. Sotto Baroni, è più libero di muoversi e rompere le azioni avversarie, come dimostrato nel match contro il Torino, dove ha avviato l'azione che ha portato al secondo gol della Lazio.

Il percorso e a chi si ispira 

Rovella è un giovane pieno di passione per il calcio e per la Lazio. Ama cantare insieme ai tifosi e sente un legame speciale con il club, dichiarando che è qualcosa che non riesce a spiegare ma che sente profondamente. Fin da giovane ha guardato ai suoi idoli, Modric e Marchisio, studiandone i video per migliorarsi. Dopo esperienze in prestito al Genoa e al Monza, la Lazio ha rappresentato per lui una nuova sfida, che ha accettato con entusiasmo. Ora porta il numero 6, in onore di Lucas Leiva, un altro grande centrocampista della Lazio, e spera di onorare questa eredità con il suo impegno e il suo talento.

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