Premio Scopigno al CONI, alcuni ex della Lazio ricorda Vincenzo D'Amico
Quest'oggi presso il CONI si è tenuta la cerimonia per il Premio Scopigno. Presenti, come sempre, alcuni ex giocatori della Lazio che, sul palco, hanno ricordato Vincenzo D'Amico. "Avevamo una grande intesa, ci bastava uno sguardo. Ci ha aperto le porte dello spogliatoio di quella ‘banda di matti" ha detto Bruno Giordano. "Per me era come un fratello più piccolo, era il più giovane della nostra squadra. Dicevano che eravamo una squadra di matti, ma abbiamo avuto la fortuna di avere un allenatore eccezionale che ha fatto andare tutti dalla stessa parte. Senza Maestrelli non avremmo vinto niente. Vincenzo era un campione ed era forte come ragazzo, con lui non ci potevi litigare. Giocatore eccezionale, lo chiamavo ‘golden boy'" quanto detto, invece, da Oddi. "Aveva sempre la battuta pronta, anche quando non stava bene” ha invece detto Sulfaro. Sul palco anche Orsi: "È stato il mio testimone di nozze, conosco molto di lui. Aveva grande sensibilità, era molto altruista. La sua scomparsa per me, e per tutti, è stato un colpo al cuore. A me è sempre sembrato che non invecchiasse, che fosse un eterno ragazzo”. "Poteva fare tutto con il pallone. Giocatore eccezionale e persona altrettanto splendida" quanto detto da Piscedda.
Non poteva mancare un ricordo per Pino Wilson: "Il premio Pulici ci costringe a ricordare altri due fratelli, Vincenzo e Wilson. Il dolore che c’è in questi momenti ci fa male, il saluto va a Pulici, Scopigno e a tutti coloro che erano con noi e ora ci guardano dal cielo" ha dichiarato Pino Capua. Un premio anche per Matteo, il figlio di D'Amico: "A distanza di tre mesi vedo ancora grande affetto verso mio padre, anche da persone che non ci aspettavamo. Questo significa che ha lasciato qualcosa di importante”.
"Lo ricordo quando piccolo con mio fratello volevo giocare con loro. Era sempre disponibile con noi. Quella Lazio è stata in po’ disgraziata. Spero che lassù stiano facendo quello che facendo durante i tempi belli della Lazio" quanto detto da Massimo Maestrelli, figlio dello storico allenatore della Lazio. Premiati, per il momento, Abodi, Ranieri e Aquilani, oltre a Giuntoli e Bollini.