Il Messaggero | Lazio, Lotito a Sarri: "Dov'è Kamada?"
"Un samurai desaparecido: Kamada, chi l’ha più visto?", apre così iIl Messaggero, a proposito del giapponese sparito dai radar. Sostituito alla fine del primo tempo di Udine, il 7 gennaio scorso, nelle ultime quattro partite si è messo solo il fratino per scaldarsi un po’ a bordo campo.
Gelo con Mau, e Lotito e Fabiani ora storcono il naso, riporta il quotidiano. Perché il presidente era stato chiaro il giorno del compleanno della Lazio: «Abbiamo allestito un organico competitivo. Vedrete che anche Kamada si riprenderà perché noi ci puntiamo». Impossibile con questo score tristissimo: zero minuti nel derby, col Lecce, in semifinale di Supercoppa e infine col Napoli all’Olimpico.
Dopo le prime sei gare da titolare fra campionato e Champions, all’improvviso viene sacrificato sull’altare dell’equilibrio, impiegato pochissimo. Risultato: ve lo raccontiamo da dicembre che Daichi sapeva che avrebbe perso la Coppa d’Asia e pensa solo all’addio, ormai quasi impossibile in queste ultime ore di gennaio. Praticamente scontato invece a parametro zero il 30 giugno, nonostante un’opzione biancoceleste per un altro triennio. Il giapponese non si è ambientato in Italia, non si sente proprio adatto al nostro calcio. Voleva trasformarsi nella mezz’ala perfetta di Sarri, ormai è demoralizzato. E nemmeno la breve assenza per infortunio di Luis Alberto lo ha rinvigorito.
Daichi dev’essere rimotivato, magari da esterno può diventare una soluzione al mal di gol, dal momento che sembrano sfumati i suoi tentativi di lasciare la Lazio già quest’inverno. È stato riproposto al Milan, il Marsiglia lo monitora per giugno come svincolato, ma il suo sogno è la Liga, con Valencia e Real Sociedad in agguato.
Ora resta l’ingaggio da 3 milioni (solo grazie al Decreto Crescita non è il più pesante della Lazio) in un bilancio flop. A questo punto sarebbe stato meglio risparmiare e riuscire a rientrare almeno dei 5 milioni di commissioni, bisognava dargli una maggior vetrina in questo gennaio. Ecco perché la società ha mal digerito le ultime esclusioni (anche in corsa) di Sarri e spinge per un rilancio.