ESCLUSIVA | Udinese-Lazio, l'ex bianconero Dossena: "Friulani più liberi mentalmente, può essere un pericolo per i biancocelesti. Milinkovic? Non sposta gli equilibri, terrei più Luis Alberto"
Manca sempre meno alla sfida di Serie A tra Udinese e Lazio, in programma domenica alle ore 20:45. I biancocelesti arrivano all'incontro dopo il pareggio maturato in casa contro il Lecce per 2-2, un risultato che non ha entusiasmato i tifosi che ora si aspettano un tour de force positivo nelle ultime gare di campionato. I friulani invece, vengono dalla sconfitta subita in trasferta contro la Fiorentina per 2-0, e contro la squadra di Sarri tenteranno di ritrovare punti importanti. In occasione dell'incontro tra Udinese e Lazio, ai microfoni di LazioPress.it è intervenuto in esclusiva l'ex bianconero Giuseppe Dossena.
Che partita si aspetta domenica?
"L'Udinese non ha nessun tipo di problema di classifica, quindi il pericolo per la Lazio è quello di incontrare una squadra che possa esprimere tutto il proprio potenziale. Quest'anno i bianconeri lo hanno fatto un pò in maniera alterna, ma la squadra di Sottil può giocarsela senza problemi. Le partite in Serie A sono sempre piene di insidie, ma di solito in questi casi chi ha qualcosa da chiedere di più a se stesso ha un vantaggio particolare. In questo senso la Lazio deve raggiungere un obbiettivo importante come quello della Champions League e quindi in teoria dovrebbe avere più motivazioni rispetto all'Udinese. Dall'altura parte però c'è chi non ha alcun traguardo da raggiungere e può dunque esprimersi in maniera migliore. Dipende tutto da come la affronterà la Lazio questa partita."
In che modo va affrontata questa sfida da parte dei biancocelesti?
"La Lazio ha bisogno di raggiungere un traguardo prestigioso, non deve far altro che focalizzarsi su questo. L'Udinese ha qualche pensiero in più ma non al livello dell'obbiettivo dei biancocelesti. Non c'è dubbio sul tasso di tecnica tra le due squadre, quella di Sarri in questo senso è nettamente superiore."
A fronte dei recenti risultati poco convincenti, da cosa deriva secondo lei questo calo della squadra di Sarri sul finale di stagione?
"Credo che il calo derivi principalmente da un problema di condizione, non credo di motivazione perché sarebbe assurdo. Probabilmente a livello fisico la Lazio ha patito l'utilizzo degli stessi giocatori per quasi tutto l'anno. C'è stanchezza anche mentale sicuramente, si gioca spesso e non si può pensare di offrire prestazioni sempre ad alto livello. Può essere questo il primo principio scatenate dei risultati degli ultimi tempi."
Per porre rimedio ai cali fisici e mentali, cosa può fare la Società per rinforzare la rosa?
"La squadra si è sempre rinforzata anche con buoni elementi, perciò non mi preoccuperei troppo sul lavoro che c'è da fare. A Roma sponda biancoceleste sono passati sempre buonissimi giocatori, e gli addetti ai lavori sapranno sicuramente come operare in tal senso. È ovvio che un'eventuale qualificazione in Champions League sposterebbe un pò gli equilibri perché si tratta di una competizione di livello che va affrontata con giocatori di un certo tipo. La stagione sarà più lunga, le partite saranno di più e per questo bisognerà allargare la rosa, ma su questo non mi sembra ci sia problema perché giocatori forti in giro per il mondo ce ne sono. Bisogna avere una grande capacità di controllo del mercato e mi sembra che la Lazio in questi anni l'abbia sempre avuta. Poi, è meglio avere un giocatore meno forte ma motivato piuttosto che uno forte ma demotivato."
Un'eventuale partenza di Milinkovic Savic sposterebbe gli equilibri della squadra?
"A me non spaventa per niente se un giocatore vuole andare via. Stiamo parlando di un buonissimo giocatore ci mancherebbe, ma per me non sposta gli equilibri. È chiaro che se dovesse andare via bisognerebbe attuare una pianificazione di mercato che preveda l'aquisto immediato di un sostituto, in modo da non farsi trovare impreparati. Bisogna prendere atto del fatto che sei i giocatori scelgono di andare via, lo fanno."
Chi è anche invece sposta gli equilibri nella Lazio a suo avviso?
"Sicuramente Felipe Anderson e Luis Alberto. Lo spagnolo per me è un grande giocatore e non ci sono dubbi che sia più incisivo di Milinkovic. Se è motivato, concentrato ed inserito all'interno di un progetto, il numero 10 in termini di continuità e prestazioni offre sicuramente più garanzie."
In questi ultimi giorni si parla non a caso dell'amore sboccato tra Sarri e Luis Alberto, con il tecnico che terrebbe ancora volentieri a Roma lo spagnolo. È d'accordo con questa eventuale decisione?
"Se venissi messo nelle condizioni di scegliere, terrei di certo entrambi quindi sia Milinkovic che Luis Alberto. Ma se ne devo far fuori uno dei due manderei via il serbo, quindi si sono d'accordo con la scelta di Sarri. "
Ce la farà la Lazio a raggiungere la Champions?
"Dipende tutto da loro. Certo è che hanno sprecato un vantaggio enorme, anche il fatto di non disputare più le coppe avrebbe potuto aiutare. Ora la squadra di Sarri se la deve conquistare, la partita à ancora aperta."