Improvvisamente ritrovarsi sulle montagne russe. Difficile immaginare un mercoledì più pazzo per Immobile. Il vortice di emozioni senza fine per Ciro inizia dalla mattina. Alle ore 10:30 c’è il picco più basso: lo stiramento di secondo grado oramai è cosa certa. Batosta difficile da digerire, ma nulla a che vedere con la gioia per il momento più alto della giornata alle 17: la nascita del quartogenito Andrea.

MIX DI EMOZIONI - E pensare che la risonanza svolta in Paideia non aveva lasciato scampo: «Lesione di medio grado al bicipite femorale della coscia sinistra – ha scritto su un comunicato ufficiale il club – con il giocatore ha già iniziato le cure specifiche del caso». Morale della favola – che proprio favola non è – il capitano biancoceleste sarà costretto a rimanere fuori circa 45 giorni. Abbandonata perciò la speranza di poter tornare entro l’inizio di novembre senza saltare il derby e la Juventus. Tutt’altro. Oltre a quei big match, Ciro guarderà dalla tribuna anche la partita con l’Atalanta in campionato e i due scontri diretti con Midtjylland e Feyenoord in Europa League. Che disdetta per il bomber, mai costretto a restare fermo per così tanto tempo da quando è arrivato nella Capitale. Finora infatti, sia per problemi muscolari che articolari, il numero 17 aveva saltato al massimo quattro partite. Stavolta saranno sette, ma solo grazie alla pausa, altrimenti sarebbero state di più. Stesso stop del marzo 2016 col Torino, guarda caso al bicipite femorale, ma in quel caso della gamba destra. Anche l’uomo dei record può avere un suo punto debole. Ecco perché stavolta pure un volenteroso come lui non ci sperava più dopo i tanti risvegli traumatici dei giorni scorsi dovuti al ko con l’Udinese. Ciro il generoso è stato spremuto più del dovuto: 1127 minuti in campo, meno solo di Provedel (1252’), e non si può più tornare indietro. Quel campo dal quale non uscirebbe mai, ora l’attaccante lo dovrà salutare davvero, nella speranza che Vlahovic non metta la freccia adesso che lo ha raggiunto in vetta alla classificamarcatori. Entro i prossimi dieci giorni circa ci sarà un nuovo controllo, ma a Formello si agirà con calma visto che la guarigione è prevista durante la sosta per il Mondiale. Il suo però di Mondiale, Ciro lo ha già vinto nel pomeriggio di ieri al Gemelli con la nascita in anticipo del quarto figlio, previsto inizialmente per oggi. «La famiglia si allarga. In una giornata piena di emozioni il regalo più bello me lo hai fatto tu Jessica, vera campionessa! Andrea ti amiamo», questo il benvenuto del bomber al suo pargolo seguito poi dal club. Tutt’altra sensazione rispetto al messaggio rivolto alla squadra in tarda mattinata: «Mi dispiace ragazzi. Tornerò presto, ma ora vincete anche per me».

Foto Fraioli

ALTERNATIVE - Un saliscendi di emozioni per Ciro mentre i compagni si sono ritrovati a Formello agli ordini di Sarri, tutto preso a studiare le alternative per l’assenza del suo attaccante. Al ritorno in campo dopo il giorno di riposo si è aggiunta un’altra opzione per il reparto offensivo. Per sopperire alla mancanza di Immobile infatti, Lazzari è stato alzato come esterno destro del tridente durante le prove tattiche. Nulla di concreto dall’inizio, ma possibilità in corsa. Al momento per giocare al centro invece in rampa di lancio restano Felipe Anderson e Pedro, con lo spagnolo in risalita dopo l’ultima prova opaca del brasiliano. Quest’ultimo lo scorso anno ha giocato falso nueve contro Genoa, Venezia e Porto, trovando un assist e convincendo Sarri. Di quei movimenti piaciuti al tecnico però si è visto poco o nulla contro l’Udinese. Per questo motivo all’improvviso Pedro potrebbe riprendersi il posto al centro. Altro che falso nueve, il vero numero 9 in mezzo al tridente per riscattarsi dopo l’occasione dell’anno scorso con la Juve. Stavolta di fronte ci sarà l’Atalanta e al Gewiss Stadium lo spagnolo ha già fatto centro con la maglia della Lazio, cosa invece mai riuscita a Felipe Anderson, nemmeno all’Olimpico. Chissà se terrà conto anche di questa statistica Sarri, accarezzato nei giorni scorsi dalla pazza idea Milinkovic per fiuto del gol e stazza. Il Sergente d’altronde sta bene ovunque, ma per il momento non si sposta dal centrocampo. Difficilmente invece si vedranno Cancellieri e Romero, almeno dal 1’. Il Messaggero/Valerio Marcangeli

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