Lazio, squadra
Fraioli

Un blocco solido: pochi titolari, massimo rendimento

La Lazio ha fatto della continuità la sua arma principale. Solo due giocatori, Provedel e Guendouzi, sono stati sempre titolari, mentre Isaksen, con 23 presenze, è stato impiegato spesso anche dalla panchina. Otto elementi hanno superato i 1.200 minuti in campo, formando lo zoccolo duro della squadra. Baroni ha lavorato con una rosa ridotta, come dimostrano i soli 23 giocatori utilizzati finora, uno dei numeri più bassi della Serie A, al pari del Napoli. Una strategia in linea con la gestione di Lotito, che nelle ultime stagioni ha sempre avuto una delle squadre con meno rotazioni nel campionato. Con i nuovi acquisti Belahyane, Ibrahimovic e Provstgaard, qualcosa cambierà, ma l’ossatura della squadra rimarrà intatta.

Fraioli

Il fattore decisivo: massima resa contro le squadre minori

La Lazio ha costruito il suo piazzamento Champions grazie a un rendimento impeccabile contro le squadre della parte destra della classifica. Con 11 vittorie, un pareggio sofferto contro il Como e una sola sconfitta a Parma, la squadra ha ottenuto una media di 2,61 punti a partita, inferiore solo a Napoli (2,72) e Inter (2,69). Questo dato è stato decisivo per tenere il passo in zona Champions, visto che le dirette concorrenti hanno faticato molto di più contro le cosiddette "piccole": il Milan ha raccolto 2,08 punti di media, Fiorentina, Juventus e Bologna si sono fermate a 2, mentre la Roma ha addirittura un misero 1,63. Per continuare a sognare, la Lazio dovrà confermare questo trend già dalla sfida contro il Monza.

Il Corriere della Sera

Sanremo 2025: i cantanti in gara e le loro squadre del cuore