Il Tempo | Lazio, la sindrome di Caicedo
Il treno della Champions è partito, la Lazio non è salita a bordo. Troppi i punti persi nei momenti cruciali delle sfide. Quella che era diventato un punto di forza si è trasformato in una gigantesca debolezza per Immobile e compagni. Colpa principalmente del fattore mentale. «Abbiamo sbandato al primo momento di difficoltà», le parole di Maurizio Sarri nel post partita. «Non siamo ancora quello che dovremmo essere, ma stiamo migliorando. Il discorso è di insicurezze che ci prendono improvvisamente dopo l'evento negativo e si diventa quasi passivi ad aspettare il secondo evento negativo». E dopo il pareggio di Pedro, che si inventa l'eurogol (il centesimo nei principali campionati europei), ecco l'ennesimo episodio in pieno recupero. Quarto gol subito in questa stagione dopo che il novantesimo è già scoccato. «Non si può commettere un'ingenuità di questo tipo a 45-50 secondi dalla fine - ha spiegato il tecnico al termine della gara - Siamo andati a chiudere in fascia e abbiamo concesso una ripartenza. Abbiamo perso per una grande ingenuità, ci dispiace. Ci fa piacere la prestazione, il prossimo step di crescita deve essere quello di capire meglio certe situazioni in certi momenti della partita e trasformare le prestazioni in risultato». Proprio come succedeva a Inzaghi con la zona Caicedo. Nella scorsa stagione, a fronte degli 8 gol segnati in 25 presenze di Serie A, il Panettone aveva portato in dote ben 7 punti alla formazione biancoceleste, consentendole di rimanere a -4 dal quarto posto fino al 3 aprile (quel giorno segnò il rigore del 2-1 contro lo Spezia). Oggi invece l'ultima posizione utile per il piazzamento Champions dista 7 lunghezze, con la Juventus che dopo la vittoria con l'Empoli è salita a 50. La chance di rimanere agganciati è sfumata ancora nei minuti di recupero. Sono 5 i punti andati in fumo nell'extratime: 2 nello scontro diretto con l'Atalanta all'andata (2-2 di De Roon al 94), 2 nella folle partita casalinga contro l'Udinese (4-4 di Arslan al 99') e ultimo, non per importanza, il punto sfumato con il Napoli domenica sera all'Olimpico (1-2 di Fabian Ruiz al 94'). Ininfluente invece la quarta rete di Simeone (92') nella trasferta del Bentegodi.Un trend che rispecchia le fragilità di una squadra che si disunisce nelle fasi topiche del match. Aspetto sul quale Sarri dovrà lavorare sin dalla sfida della Sardegna Arena contro il Cagliari (a proposito di zona Caicedo). L'ex allenatore del Chelsea avrà tutta la settimana per preparare lo scontro con la formazione di Mazzarri, reduce da un'importantissima vittoria con il Torino. Non ci saràDanilo Cataldi, che ha rimediato una lesione di primo grado al flessore della coscia. Due settimane di stop per il centrocampista, che potrebbe tornare in tempo per il derby. Stesso obiettivo per Lazzari, finito ko nei minuti finali contro il Bologna: il suo recupero procede bene, il 20 marzo dovrebbe essere disponibile. Il Tempo\Daniele Rocca