Il Tempo | Lazio, squadra con Sarri: risposta a Cagliari
Nel calcio i proclami contano zero, servono i fatti proprio come nella vita di tutti i giorni. Appuntamento sabato alle 15 a Cagliari per verificare se i confronti di questi giorni abbiano sortito gli effetti sperati e la Lazio abbia ancora voglia di non lasciarsi andare a una stagione anonima. Non ci sono all’interno del gruppo pericolosi sabotatori, di sicuro c’è qualche muso lungo soprattutto per le promesse che non sono state mantenute su rinnovi e premi da parte del presidente Lotito, nel complesso non traspare voglia di affossare Sarri costringendo la società a un doloroso cambio tecnico. La sensazione è che i giocatori provino a interpretare lo spartito come in passato ma si trovino di fronte a oggettive difficoltà tattiche. Certo, a forza di pressare, di correre in lungo e largo senza riuscire a tirare in porta qualche convinzione sta venendo anche se l’unica soluzione reale è lavorare in silenzio per superare una pericolosa involuzione.
Tant’è, il modulo non si cambia, però almeno a parole il tecnico ha incassato la fiducia della squadra chiamata a una risposta vera in Sardegna. Avversario difficile, partita complicata, deve arrivare un segnale forte e chiaro che non si vuole mollare tanto più con una classifica ancora corta e una partita da recuperare seppure a Torino contro i granata. A cominciare dai senatori che finora hanno avuto un rendimento negativo, inatteso a questi livelli. Per prima capitan Immobile che almeno 8 gol (cinque in campionato, l’ultimo su azione ad agosto e tre fondamentali in Champions) li ha segnati rispetto a compagni di reparto che la porta l’hanno vista pochissimo. Si spera nel rientro di Zaccagni, nella professionalità di Felipe Anderson che in questi giorni firmerà il nuovo contratto con la Juventus. Per non parlare di Luis Alberto che, dopo un avvio promettente, si è perso tra corse all’indietro, diagonali e scalate che ne hanno limitato l’inventiva. Anche la coppia Romagnoli-Casale rivista malissimo a Bergamo è chiamata a una reazione visto il rendimento scadente soprattutto del difensore veneto. È chiaro che pure i nuovi devono migliorare, non tanto Guendouzi e Rovella, quanto Isaksen e Castellanos. Se poi Kamada tornasse a giocare a calcio, sarebbe possibile rialzarsi e restare aggrappati alle prime posizioni. Non ci sono altre vie d’uscita a meno di crolli verticali il presidente Lotito non ha intenzione di esonerare l’allenatore tanto più in questo momento. I problemi economici, con altri 12 milioni lordi da pagare al suo tecnico fino a giugno 2025, sono decisivi ma c’è anche la speranza che l’allenatore toscano sappia trovare la medicina alla crisi d’identità della Lazio. Appuntamento sull’isola per allontanare le ombre e prepararsi al meglio alla serata di gala contro il Bayern Monaco nell’ottavo di Champions che arriva nel momento peggiore di una stagione tormentata ma ancora tutta aperta. Il Tempo