Nell’economia del gioco di Sarri le ali offensive hanno sempre rappresentato un ruolo di assoluta importanza: l’esterno d’attacco deve sapere affondare, concretizzare le occasioni da gol, saltare l’uomo. Ma al contempo difendere e mantenere la posizione in fase di non-possesso per aiutare i terzini. Ecco, in questo momento a Felipe non sta riuscendo né uno né l’altro compito. O meglio, prova a concentrarsi esclusivamente sulla fase difensiva ma senza quei grandissimi risultati ottenuti la passata stagione, quando riusciva a coprire bene tutta la sua porzione di campo e a ribaltare l’azione con lucidità e tecnica.

Da quando sono trapelate voci su un suo possibile addio a parametro zero a Luglio, il brasiliano ha premuto il tasto off ed è entrato in un vortice fatto di prestazioni mediocri. Il rinnovo di contratto sembrava cosa fatta ma la sua ultima richiesta di 4 milioni ha ricevuto un secco no da parte della società che è ferma a 3,5. Ora il futuro di Pipe sembra essere lontano da Roma, almeno che non vegano abbassate le pretese da parte dell’ex Santos. Ma quanto incide questo suo momento negativo nei risultati della squadra? In questa stagione ha collezionato, in 18 partite di Serie A, 1 gol e 5 assist: è a secco dalla trasferta di Sassuolo, giocata il 20 ottobre scorso. Nel mezzo si sono disputate 9 giornate con a referto un solo assist, quello di Verona, e nulla più. A questo punto nella passata stagione il suo bottino personale in Serie A era di 5 reti e 3 assist. Oltre ai numeri deludenti, sono le prestazioni a lasciare perplessi i tifosi: in fase offensiva Felipe risulta inconcludente, non riuscendo né a saltare l’uomo né a tirare in porta. Sono infatti solo 3 i tiri in porta dopo 18 presenze, 18 come i dribbling riusciti su 47 tentati: anche Sarri sembra essersene accorto ed è arrivata per lui una bocciatura importante contro il Frosinone (sostituito al 45’ minuto). Isaksen, subentrato al posto suo, ha cambiato la partita dimostrando molta più “fame” del brasiliano e deliziando il pubblico con un gol, un assist e molteplici giocate funamboliche. Ora, visti i presupposti, è giusto porsi un interrogativo: ha senso per il club continuare a puntare sul brasiliano concedendogli un contratto a cifre importanti o è finito un ciclo?

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