TMW | Da seconde linee fuori ruolo a titolari: la rivincita di Patric e Lazzari
Da seconde linee a titolari. Da pedine difficilmente integrabili con le idee di Sarri a elementi funzionali, quasi necessari, al suo calcio. È stata un continuo crescendo, la stagione di Patric e Lazzari, che settimana dopo settimana hanno convinto il tecnico toscano, inizialmente scettico su entrambi. Non per qualche pregiudizio, ma per motivi tattici.
Lo spagnolo, terzino naturale, con Inzaghi era diventato un braccetto di difesa, ma il centrale di una linea a 4 non lo aveva mai fatto. Normale che avesse bisogno di tempo. Del resto con Sarri hanno faticato Luiz Felipe e Acerbi, c’è da figurarsi un giocatore adattato. Eppure, numeri alla mano, Patric si è ritagliato uno spazio importante con 24 partite in stagione (9 clean sheet, 12 vittorie, 5 sconfitte e 5 pareggi). Dopo il Sassuolo, l’elogio pubblico di Sarri: “È un giocatore sottovalutato, è molto tecnico e veloce, di estrazione non è un difensore, quindi sta facendo un percorso. Se ripenso alle ultime sette otto partite di Patric non vedo errori. Ne ha fatti a inizio stagione, ora non più”.
Stesso discorso per Lazzari, lui stesso non sicuro di riuscirsi a trasformare da quinto di centrocampo a quarto di difesa. Ci ha messo mesi, forse non ci credeva più nessuno, tanto che a gennaio era con la valigia in mano. Alla fine è rimasto e, oltre al gol di sabato, sta facendo passi da giganti. Anche per lui Sarri ha speso parole al miele: “Son contento perché lui aveva dei dubbi se sarebbe potuto diventare un quarto di buon livello, sono contento che gli stanno andando via. Il ragazzo è contento e a me fa molto piacere. Non mi ha fatto piacere la prestazione offensiva, che ha nelle corde, ma la prestazione difensiva che ha fatto”.
Numeri e prestazioni alla mano, la Lazio spera che il loro futuro sia ancora a Formello. Pochi dubbi su Lazzari, più incognite su Patric, che è in scadenza ed è corteggiato dal Valencia: sta riflettendo, Sarri è in pressing. Firmerà?
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