Ai microfoni de La Stampa, Lotito ha commentato la sua sconfitta politica che voleva l'inserimento nel Decreto Crescita di calciatori e delle società sportive. Il patron della Lazio ha dovuto combattere persino contro la sua maggioranza, uscitane vincitrice alla fine rimodulando la norma, che dovrebbe essere confermata nella legge di Bilancio. Ecco il commento di Lotito a La Stampa:

"L’emendamento in questione lo ha fatto Galliani, non era manco mio. Per il resto, io sono abituato, come faceva Andreotti, a portare l’impermeabile estate e inverno: a me scivola tutto. Tu sei un ricercatore andato all’estero perché in Italia non avevi spazio. A un certo punto diventi un punto di riferimento, torni in Italia con tutta la famiglia, hai un abbattimento delle tasse del 25%. È un vantaggio anche per lo Stato perché le tasse le paghi qui, mentre prima erano soldi all’estero. Ora all’improvviso che si fa, si cambia la norma? Va bene, aboliamola, ma almeno a decorrere dal 2028, rispettando i contratti firmati. Qualcuno ha cominciato a speculare “no perché il calcio, il settore giovanile…”: una str***ata. Giorgetti? Lasciamo perdere… Tu mica importi il ragazzino che prende 50 euro, importi i campioni. Quindi vai anche a mortificare la competitività del calcio italiano. Se tu oggi hai possibilità di avere Lukaku… gioca con la Roma, no? Lukaku col cavolo che lo pijavi! Hai capito qual è il problema? Mourinho non lo pijavi! Perché Mourinho si avvale di questa norma. Hai capito? Così crei un danno alle società: senza Mourinho e Lukaku la Roma è morta. È ‘na ca***ta come ho spiegato. A sto punto si gioca con le pippe". 

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