Giorgio Chinaglia, figura iconica nel mondo del calcio italiano, è ricordato non solo per le sue gesta in campo, ma anche per il fascino intrinseco emanato nel corso della sua carriera. Nato il 24 gennaio 1947 a Carrara, oggi sono 77 anni dalla sua nascita. I suoi anni da calciatore sono scanditi da momenti di pura magia, in cui Chinaglia incantava il pubblico con il suo gioco. Il talento innato nel segnare gol è stato esaltato da una visione di gioco straordinaria, che gli ha sempre permesso di discernere le opportunità nella confusione del campo, piazzandosi nei luoghi giusti al momento giusto. La sua fame di gol era rinomata, la voglia di essere sempre servito dai compagni. In campo, il gol per lui era una vera e propria dipendenza.

Chinaglia ha trascorso gran parte della sua carriera nella Lazio, approdando nel 1969, fino all'aprile del 1976. Per ben sette stagioni l'attaccante ha indossata la maglia biancoceleste, diventando un simbolo della squadra. Nel 1974 il primo storico scudetto, in quel campionato è stato anche nominato capocannoniere con 24 reti in 30 partite. La sua connessione con i tifosi era palpabile, e la passione che riversava nel gioco aveva il potere di accendere le emozioni degli spettatori. L'attaccante incarnava il romanticismo intrinseco del calcio.

Oltre alle gesta sul campo, Chinaglia era noto anche per la sua personalità affascinante e carismatica. Fuori dal terreno di gioco, incarnava uno stile di vita che rifletteva il glamour dell'epoca. La sua presenza nei salotti calcistici e la sua eloquenza contribuivano a creare un'aura di fascino intorno alla sua figura. La carriera di Chinaglia è stata arricchita inoltre dall'esperienza internazionale con il New York Cosmos, squadra in cui ha potuto giocare insieme al grande Pelé, insieme hanno contribuito al consolidamento del calcio negli Stati Uniti.

Chinaglia una leggenda assoluta, la sua memoria vive nel cuore dei tifosi.

Calciomercato| Lotito cala il Jolly provando a regalare Rafa Silva a Sarri
Lazio-Napoli| Sarà Orsato ad arbitrare all'Olimpico