Forse non basta nemmeno più un miracolo per riprendersi la Champions. Tre ko nelle ultime cinque giornate per la Lazio, che viene sorpassata proprio dalla Fiorentina e scivola all'ottavo posto. Il quarto posto, occupato dal Bologna, è distante otto punti, mentre il quinto a +6, con l'Atalanta che stasera giocherà il recupero contro l'Inter. Ormai gli scontri diretti sono quasi tutti in negativo e persino il Napoli oggi potrà agganciare i biancocelesti in classifica. La media punti ora è di 1,53, per la Champions servirebbe alzarla a 2,75 a gara nelle prossime 12 giornate. 

Difficile essere ottimisti, vista la prossima partita contro il Milan e lo strappo con Sarri, il quale ha dichiarato che “negli ultimi anni la Lazio è sfuggita di mano a molti allenatori, non abbiamo un organico attrezzato né la struttura mentale e fisica per reggere 4 competizioni; ognuno si prenda le sue responsabilità, la società a luglio è stata chiara: se io chiedo A e tu mi fai scegliere fra C e D, non ho fatto io il mercato."

Dichiarazioni che non sono piaciute a Lotito, che come riporta il Messaggero, risponde: “La rosa è forte e competitiva. Sarri si assuma le sue responsabilità insieme alla squadra, invece di trovare sempre alibi. Il mercato non c'entra con il ko di Firenze e gli altri 9. A fine stagione faremo un bilancio definitivo.” Chiaro riferimento ai 16 punti persi da situazioni di vantaggio.

La Lazio dopo il Bayern Monaco è rimasta con gli stessi uomini in un tour de force di fuoco e a dare il colpo di grazia ci ha pensato il virus influenzale, che ha colpito anche Fabiani: “Da Riad gli impegni ogni tre giorni sono stati un massacro, ma nulla è perso. Purtroppo siamo arrivati all'ultimo appuntamento a pezzi: Provedel non stava in piedi, Marusic non doveva giocare, Casale e Romagnoli avevano la febbre a 38, Vecino e Zaccagni sono stati forzati, Isaksen aveva il retto femorale indolenzito, Gila squaificato e Rovella e Patric già out. La Fiorentina aveva giocato 8 giorni prima, noi 4.”

CONTESTAZIONE - Il pericolo adesso è che i principali responsabili di questo crollo possano approfittare ancora dei disaccordi tra Lotito e Sarri per scrollarsi le colpe di dosso. Prima c'era l'alibi della campagna acquisti ritardata, poi dei rinnovi non rispettati. Adesso c'è chi può aggrapparsi alle voci dei tifosi che chiedono la testa del tecnico, reo di cambi inopportuni, dichiarazioni fuori luogo e di uno spartito ossessivo e ripetitivo. Un mix di impotenza, rabbia e rassegnazione porta tutti già adesso a pensare a un altro anno zero: è attesa una rivoluzione a giugno, ma con chi e con quali prospettive economiche senza Sarri e la Champions?

 

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