Una rivincita. Così la Lazio e il presidente Claudio Lotito accoglie la decisione del gup di Avellino di prosciogliere gli indagati del laboratorio Futura Diagnostica, al centro del caso tamponi che aveva coinvolto la Lazio nell’autunno del 2020. «Facciamo chiarezza - afferma Lotito al «Corriere della Sera» - Io e la Lazio non siamo mai stati indagati dalla giustizia penale. Fecero perfino il test del Dna sui tamponi di alcuni nostri tesserati sorpresi perché di solito il test del Dna si fa per i casi di omicidio. Tutta la vicenda è nata perché si riteneva strano che analizzassimo i tamponi ad Avellino, ma facemmo tutto insieme alla Salernitana, e in più in quel centro il costo era accessibile. Ora però la campagna denigratoria subita dalla Lazio chi ce la ripaga? Io venni perfino inibito. Per questo ci muoveremo nei modi che la legge ci mette a disposizione». Poi sulla questione stadio: “Per le costruzioni ex-novo serve un organismo nazionale. Noi invece abbiamo il Flaminio ma non è l’unica ipotesi». Corriere della Sera/Elmar Bergonzini

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