Il Messaggero| Lazio-Napoli, è spettacolo anche sugli spalti, arriva la coreografia della Nord
Lazio-Napoli è sempre stata una gara all'insegna del gol, negli ultimi sedici incroci, meno di due gol appena due volte. Secondo attacco contro il terzo (77 e 74 reti azzurre) della scorsa stagione, ci sono ancora quei bomber: Immobile contro Osimhen. L’esperto capocannoniere 32enne contro un 23enne dalle grandi falcate: due centri ciascuno nella classifica generale. Nel 2016, prima dello sbarco alla Lazio, Ciro era stato vicino al ritorno all’ombra del Vesuvio. Ironia del destino, proprio l’ex Sarri inizialmente non lo aveva voluto. Ora Maurizio lo considera il punto di riferimento assoluto. Ha adeguato persino il suo gioco a lui: palleggio, lancio lungo o filtrante e contropiede-gol. Così il centravanti aveva segnato pure nel 2018 la rete considerata dai tifosi la più bella di sempre in mezzo a Mario Rui, Koulibaly e Albiol. Contro il Napoli (1 agosto 2020), al “vecchio” San Paolo, Immobile aveva trovato persino il gol che gli aveva consentito di eguagliare il record di reti in A (36 come Higuain) e di vincere la Scarpa d’Oro. Dal suo sbarco a Roma, nelle 17 sfide totali con i partenopei, l’attaccante di Torre Annunziata ha collezionato 7 reti e 3 assist, ma i biancocelesti hanno vinto appena 3 volte, pareggiato una, e racimolato ben 14 ko. Lo spettacolo sugli spalti è garantito, come sempre d'altronde (raggiunta quota 35mila spettatori, duemila partenopei), questa sera sarà anche rinforzato dalla coreografia della Nord: «Invitiamo tutti a indossare una maglietta biancoceleste, a portare una bandiera e una sciarpa. La curva dovrà essere un muro colorato». Sarri vuole battere il suo ex Napoli a ogni costo. C’è riuscito solo una volta da quando ha abbandonato l’ombra del Vesuvio. Erano i tempi della Juve. Consegnate ieri la lista Uefa (terzo portiere Magro) e quella definitiva dei 25 per il campionato: Sarri taglia in entrambi gli elenchi Kamenovic, in serie A la sorpresa è l’inserimento di Fares.
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