La Repubblica | Tridente e "mente libera", così Sarri ha vinto il derby
La mente finalmente liberata. Nell'occasione più importante, gli uomini di Sarri hanno raccolto l'appello ripetuto per settimane del loro allenatore: «Avevo la sensazione che i ragazzi fossero bloccati dal pensare a cosa fare. Ho detto di giocare più liberi». Lo hanno fatto e nel derby il risultato si è visto: tre gol e almeno altre cinque occasioni, uno spettacolo. Eppure non è stato sarrismo puro, la Lazio ha saputo adattarsi al contesto, alternando il pressing alto (nei primi 20 minuti la squadra di Sarri ha dominato) alla gestione più razionale. La linea difensiva si è mossa bene, non a caso i gol e le occasioni della Roma sono arrivati su palla inattiva. Però la differenza l'ha fatta il Tridente, finalmente con la "t" maiuscola. Felipe Anderson, Immobile e Pedro si sono presi il derby da subito, con la complicità di Milinkovic e Luis Alberto. Bravo Sarri a piazzare l'immarcabile brasiliano dalla parte di Vina, quindi a destra (di solito agisce sull'altra corsia), dove ha imperversato con continuità confortante. «<Di giocatori così ne ho allenati pochi», l'elogio di Sarri a "Pipe". Lo ha sempre considerato un potenziale fuoriclasse, una delle sfide del Comandante è trasformare la potenza in atto. Missione possibile, considerando quello che si è visto nel derby. Rispetto a quando è andato via, nel 2018, Anderson sembra più maturo, come uomo e calciatore. Identici invece lo scatto micidiale, la tecnica speciale e l'eleganza nella corsa col pallone che sono i suoi marchi di fabbrica. Vale soprattutto per lui, ora, il concetto di Sarri dopo la vittoria: «Nel derby è facile applicarsi al massimo, vedremo se saremo capaci di giocare così anche in partite diverse. Dobbiamo superare questo esame di maturità>>. Gli esami più difficili è abituato a superarli con naturalezza Pedro, specialista delle "finali" (anche quelle senza virgolette). La canzone della Carrà è ormai un altro inno per i laziali, che l'hanno ballata all'Olimpico alla fine della partita, mentre i giocatori festeggiavano e Leiva abbracciava il suo ex compagno Parolo, ora commentatore Dazn: il video è diventato virale. Come quello in cui l'arbitro Guida spiega a El Shaarawy che il rigore per il contatto tra Hysaj e Zaniolo non è stato concesso anche perché l'attaccante della Roma era in fuorigioco. La Repubblica/Giulio Cardone