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Edizione a tinte biancoceleste ad X Factor: Pablo Murphy e Giorgia sono dei noti tifosi biancocelesti, c'è anche Achille Lauro che la simpatizza. Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, Murphy ha raccontato di come è nato il suo amore per la Lazio e per i colori biancocelesti. Queste le sue parole

Lazio

 

Pablo Murphy racconta l'amore per la Lazio

Sono laziale da bambino, da quando sono nato mi è stato imposto, grazie a Dio, di essere laziale (ride n.d.r.). Io sono laziale grazie a mio nonno, lui era un super fan della Lazio di Piola,  è un tifoso sfegatato da sempre. In famiglia siamo tutti laziali, io e mio fratello stiamo portando avanti la dinastia andando allo stadio quando possiamo. Contro l'Atletico Madrid, al gol di Provedel ho lanciato mio fratello tre file avanti, un'emozione incredibile. Lì allo stadio non si era capito subito del gol del portiere, si è visto solamente il cross di Luis Alberto; pensavo avesse segnato Marusic e invece quando hanno urlato Provedel non ci credevo, una roba da film. 

La Lazio a cui sei più legato?

I primi ricordi della Lazio sono quelli di una partita di Europa League quando giocava Floccari, ero piccolino. Il mio giocatore preferito di quando ero bambino era Keita, ero pazzo di lui, era incredibile vederlo giocare. 

Quali sono i momenti che ti vengono in mente pensando alla Lazio?

Uno recente è il gol di Marusic alla Juventus nella scorsa stagione, ero allo stadio ed era stata una partita noiosissima. La Lazio la lego molto a mio fratello, passiamo tutta l'estate a seguire le notizie con la speranza che Lotito prenda qualcuno di decente (ride n.d.r.), è il dilemma di ogni estate. Quest'estate dicevo a mio fratello di fidarsi di Baroni, per il momento sta andando bene. Un altro momento è stata la vittoria con il Celtic a Glasgow, quando segnò Pedro esultai in faccia a mio padre che è un grande tifoso del Celtic. Da bambino dico la finale di Coppa Italia contro la Roma, il giorno dopo andai in classe ed ero l'unico a tifare Lazio.  

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