Lotito: “Il calcio ha un costo ma non vendo la Lazio, sento una grande responsabilità”
Lotito parla della sua presidenza biancoceleste, dei progetti e della difficoltà di investire nel calcio italiano
Lotito sulla sua presidenze italiane
Come me e Aurelio de Laurentiis, che sta facendo benissimo, i risultati parlano, spero che altri non cedano perché alcuni club ormai sopravvivono. Tanti vendono perché non è facile reggere. Le disponibilità sono ristrette il calcio ha un costo. Non servono aiuti, ma il rispetto di quello che l’industria del calcio dà al nostro paese. Al cinema è stato dato oltre 1 miliardo durante il Covid a fondo perduto, a noi è stato solo concesso di pagare le rate sospese in cinque anni grazie ad una legge già esistente. Si pretendeva il pagamento entro il 26 dicembre, ma mi sono battuto per la dilazione mensile e lo Stato ne ha tratto giovamento. Sono fondamentali i ricavi fiscali prodotti dal calcio.
Sullo sbarco delle multiproprietà nel calcio
Le aziende italiane e gli imprenditori, una volta, investivano anche nel calcio. Adesso è venuta meno la forza economica e arrivano solo i fondi. Servirebbe, oltretutto, una norma e verificarne la provenienza. Ma la cosa più grave è che si sta perdendo l’aspetto romantico e patriottico, perché queste proprietà non hanno interessi a valorizzare la tutela della fede sportiva, né il nostro territorio.
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