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Le parole di Stramaccioni

Conoscete la mia fede calcistica ma a casa sono circondato. Mia moglie è della Lazio, mio cognato è in Nord. Quando mi fidanzai chiesi a Manzini la maglia di Ledesma, che poi ho allenato al Panathinaikos.

Quando lavoro non penso alla squadra in sé, ovviamente, poi magari mi capita di parlarne in casa. E non capisco chi nasconde la sua simpatia.

Cosa ti aspetti da questo campionato? 

Tutto nasce dall’Inter che lo scorso anno aveva fatto il vuoto intorno, aveva dominato con i punti e le prestazioni. In questo avvio ha avuto una marcia in meno ma ora si sta riprendendo; domani con la Juventus sarà un bel test. A questo aggiungo il fatto che quest’anno ci sono squadre più competitive. Il Napoli è una compagine rigenerata, con Conte e Lukaku più i tre i cambi rispetto alla rosa che ha vinto lo scudetto. La Juventus non mi colpisce per incisività; la sensazione è che la Lazio in 10 contro i bianconeri meritasse il pari. Il Milan ha alti e bassi, Fonseca lavora in una situazione non facile. Altre squadre un sono un po’ indietro, vedi l’Atalanta che poi fa bene anche in Europa. La Lazio a me piace, stimo tantissimo Baroni, l’ho sempre detto.

Sul Var?

Sono sempre molto positivo. Ragiono da chi sta in panchina, da chi è in campo. Il colpo di Douglas Luiz su Patric mi ha fatto arrabbiare perché ha caricato, è un gesto che dimostra che gli si è chiusa la vena (sorride, ndr). In quel caso neanche era una ripicca, perché non mi sembrava fosse accaduto qualcosa tra i due durante la sfida. Io mi rendo conto che ci sono delle regole che fanno sì che gli arbitri facciano fatica a mantenere le stesse valutazioni. La prima impressione del Var è che il contatto è stato ‘fortuito’: capisco che si deve decidere in poco tempo e si deve valutare un episodio che potrebbe essere decisivo, ma non è stato fortuito e poi situazione così la deve decidere l’arbitro, come accaduto in Milan-Udinese. Serve una linea coerente. Chiaro che le regole sono complicate, vedi per esempio quella sul fallo di mano. Di passi avanti se ne sono fatti tanti, ora giocare senza Var sarebbe impossibile.

Quali potrebbero essere le ambizioni della Lazio?

Il centro di questo cambiamento è l’allenatore, che ha portato un’energia positiva. Vedo un’entusiasmo che non vedevo da tempo nella Lazio. A dimostrarlo anche l’abbraccio contro il Twente a Dia, quando ha rimediato l’espulsione del portiere avversario. Queste cose hanno un valore enorme, sono il termometro di un’atmosfera. La Lazio è piacevole da vedere, diverte. Ha un gioco veloce ed offensivo. Gioca con uno schema nuovo ma rispolverato. Dele-Bashiru è un talento; non lo vedo ancora titolare, in Turchia si era perso, ma ha potenzialità. Fa uno strappo all’85’ in Europa League che si porta via tre calciatori del Twente. Questo dimostra che Baroni valorizza tutto.

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