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Il futuro di Bove 

Nonostante il suo intervento abbia salvato il compagno, Danilo è ancora sotto shock e da domenica sera si reca all’ospedale insieme alla famiglia di Edoardo per stare al suo fianco. I due romani si conoscevano già, erano diventati compagni di squadra e di stanza a Firenze, condividendo le modalità traumatiche con cui entrambi avevano lasciato rispettivamente Lazio e Roma, le loro squadre del cuore, abbandonate a con fatica. Cataldi ha rassicurato Bove sul suo ritorno in campo e sul suo futuro del mondo del calcio, ma anche in questo caso, Pulcini interviene:

Escludo una crisi epilettica improvvisa se non l’aveva mai avuta in passato. Quella problematica, con una specialista e una precisa procedura, potrebbe tranquillamente essere tenuta sotto controllo. Se dovessero essere riscontrate aritmie, andrebbe valutato con diverse prove da sforzo, ciclo ergometro, elettrocardiogramma e tac coronaria, la risonanza magnetica-cardiaca. Tutti i metodi con cui si da o si nega l’idoneità ad un soggetto. Certo, comunque rischierebbe di non poter più giocare in Serie A, ma solo in alcuni campionati all’estero. Mi sembra strano, però, non siano state riscontrate precedentemente da esami di idoneità con la Roma. Dipende, però, sempre dalle valutazioni soggettive dei medici e dalla propria esperienza sul campo.

La similitudine 

Ad agosto scorso, il difensore Danso, prossimo a diventare un giallorosso, è stato rimandato al Lens dal Campus Biomedico di Roma ed è rimasto fermo un mese e mezzo, anche in questo caso interviene il dottor Pulcini a rivelare quando, anche egli, negò l’idoneità ad un calciatore che, oggi, milita proprio in Serie A. Il dottore afferma di essere sempre rimasto fermo sulla sua decisione, nonostante l’ex ds Tare lo volesse ad ogni costo alla Lazio.

Nel 2019 io visitai un giocatore importantissimo che adesso sta andando per la maggiore e gioca in questa Serie A. Io non lo ritenni idoneo a giocare a calcio.

 

 

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