Lazio, parla Fabiani: "Le somme del lavoro di Baroni verranno tirate a giugno"
Angelo Fabiani, direttore sportivo della squadra biancoceleste, si è espresso a Il Messagero riguardo il momento delicato della Lazio

Sull'affaticamento di Tavares e la partenza per il Portogallo
Innanzitutto, ci tengo a precisare che Nuno non si è mai tirato fuori dalla partita. Aveva un problema, il resto sono chiacchiere da bar. Come il fatto che si sia rifiutato di fare la risonanza magnetica qui.
Riguardo Durosinmi
Il mercato non dorme mai. Vedremo se servirà qualche pezzo di ricambio per migliorare il motore del prossimo anno.
I prossimi step per il progetto triennale
Come primo anno stiamo facendo un percorso egregio, ma non basta, o meglio, io non mi accontento mai. Dobbiamo migliorare nella testa. Voglio inculcare una mentalitá vincente, quella che ci ha portato a battere il Milan al 98 a San Siro. Quello dev'essere lo spirito costante. Abbiamo raggiunto i quarti di Europa League e sono contento ma, per esempio, non nascondo che le prestazioni con il Viktoria non mi hanno affatto convinto. E per andare avanti servirà molto di più. Lo dico senza dare colpe a nessuno. proprio per acquisire una mentalità che va oltre il risultato. Oggi siamo ancora discontinui, serve un salto definitivo»
Riguardo la qualificazione in Champions League
Cambia la visibilità, cambia tantissimo, sarebbe una bugia dire il contrario. Ma se non dovessimo centrarla, non ci sarebbe alcun ridimensionamento. Ho dimostrato che si può rinforzare una rosa con le idee, senza buttare soldi. Quando abbiamo preso Guendouzi, Rovella, Tavares, Dia, Isaksen e Castellanos, chi pensava che avevamo acquistato calciatori di questo livello? Solo noi, perché ci abbiamo creduto.
Riguardo le possibili cessioni a giugno
Si aprirà un nuovo spaccato di mercato. A gennaio c'è la riparazione, a fine stagione la sostituzione di ciò che non è andato. Poi nessuno è indispensabile. Dico sempre: se arrivano offerte mostruose, mi vendo pure io.
Sui rinnovi di Marusic, Pedro e Vecino
Abbiamo adeguato Mandas perché era giusto e lo avevamo promesso. Adam ha già un altro anno automatico, il resto a suo tempo e non è questo. Non c'è nessun allarme alla Lazio, fuori e dentro il campo.