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Marco Baroni

Momento decisamente buio in casa Lazio. Troppi gli elementi che fanno riflettere e che lasciano sfumare quelle certezze che finora si erano maturate su questa squadra e sull'operato del suo allenatore Marco Baroni. La partenza fortissima di inizio anno sta lasciando spazio a tanti, troppi, affanni con prestazioni deludenti accompagnate da risultati altrettanto amari ed i dubbi inevitabilmente iniziano a susseguirsi nell'ambiente Lazio.

Tutto questo ricorda quanto vissuto con Vladimir Petkovic. Anche in quel caso, nella stagione 2012-2013, la partenza fu lampo e la Lazio si trovò all'inizio del girone di ritorno nei primissimi posti della classifica. Poi ci fu una sorta di caduta libera, salvata solamente da quella che è considerata per tutti nella capitale la data eterna, il 26-05-2013, dove c'è chi ha vissuto e vivrà per sempre il paradiso e chi invece un inferno cocente. 

La Lazio di Petkovic 

Arrivò nell'estate del 2012 come uno dei nomi più inaspettati di sempre per la panchina dei biancocelesti. Tutti si domandavano chi fosse questo Vladimir Petkovic. L'allenatore di Sarajevo giunse nella capitale in punta dei piedi tra tantissimo scetticismo e altrettanta voglia da parte sua di dimostrare il suo valore. Bastarono poche partite per accaparrarsi la stima dell'ambiente laziale, dal pubblico alla società fino ai giocatori. Il gioco della Lazio era bello, nuovo, veloce, propositivo e quotato all'attacco. Insieme a tutto questo i risultati arrivavano e il club scalava posizioni in classifica portando avanti in Europa lo stesso eccellente trend.

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