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“Sei l’unico allenatore della storia ad aver vinto due volte il triplete“

Sono molto bravo! A parte gli scherzi, ho avuto anche fortuna, ho giocato in società fortissime come il Barcellona e tante altre.

Sul rapporto con l’italia e la lingua italiana 

Ho imparato l’italiano grazie anche al cantante Francesco De Gregori, ascoltando le sue canzoni come “La donna cannone “ o “ La storia siamo noi” che è la mia preferita. Non l’ho mai conosciuto. Quando vivevo a Brescia andavo al centro sportivo ascoltando le sue canzoni in macchina. Poi ho un amico italiano che quando non capivo la lingua chiamavo per farmi spiegare le parole“

Il rapporto con Baggio 

Quando parlo di lui, mi emoziono. L’ho conosciuto alla fine della sua carriera. Aveva un ginocchio che sembrava una lavatrice, poverino, non si poteva muovere. Era il più forte. È una persona solare e incredibile. Ha conquistato l’ammirazione non solo per il fatto che fosse un bravo calciatore. Lui era sempre nel posto giusto nel momento giusto, non è era soltanto un giocatore, era tanto alto. Avrei voluto giocare di più con Roby. Non penso che in Italia ci sia un posto che non lo ami. 

Su Cruijff

Nella vita bisogna trovare le persone giuste al momento giusto. Non immagino la mia vita calcistica e personale senza la figura di Johan Cruijff, non solo perché mi ha dato una grande mano, ma anche per quello che ho vissuto e imparato con lui. A livello tattico mi ha insegnato tantissimo ma soprattutto da lui ho imparato ad usare l’intuito, era un genio.

Su Mazzone 

Mi ricordo ancora oggi la prima volta che ho conosciuto Mazzone, è stato quando ha corso sotto la curva dell’Atalanta, io ero in tribuna. Appena l’ho visto ho pensato ”questo è il mio allenatore“. Gli sono rimasto molto legato, era un allenatore molto ironico e di vecchio stampo.

Un estratto social dell’intervista con Baggio

I ragazzi del Lazio Club Bruxelles: "Con Guendouzi un momento emozionante, vi racconto un aneddoto su Deschamps. E sul nostro club..."