James Wilson
James Wilson

Nell'ultimo periodo la Lazio ha spesso deluso al punto che Baroni è entrato in discussione. Un tuo pensiero?

Io preferisco aspettare, c'è un finale di stagione tutto da scrivere, sia per Baroni che per tanti giocatori. E' il caso di restare concentrati sul campo, bisogna dare tutto e vedere che il finale che riusciamo a scrivere; da li poi tiriamo le dovute somme su tutto e tutti. Al momento non distoglierei l'attenzione dal campo e dai risultati da raggiungere. Abbiamo bisogno di concretezza in questo finale di stagione e speriamo arrivi.

In base al piazzamento in campionato si apriranno dei bivi che scriveranno il futuro e anche le ipotetiche cessioni in rosa. Ci sono per te big intoccabili ed altri meno?

Parto dal presupposto che tutti sono cedili, non vedo in questa rosa giocatori che siano davvero intoccabili oppure fenomeni capaci di fare la differenza in modo eclatante. Il piazzamento sicuramente scandirà la programmazione della società e di conseguenza anche un calciomercato ed eventuali cessioni da fare o meno. Penso poi che un nome importante come quello di Zaccagni è da considerare fuori dal mercato poichè con l'ultimo contratto che ha firmato ha sposato in toto la maglia della Lazio. 

Il tifoso su cosa può essere fiducioso per questo finale di stagione e per le prossime due partite importanti?

Un aspetto che mi tranquillizza un pò in questo periodo non proprio positivo della Lazio è che andiamo ad affrontare queste prossime due partite importantissime, derby e ritorno di Europa League, in casa, nelle nostre mura e con il calore del nostro pubblico. Noi tifosi della Lazio abbiamo fatto spessissimo la differenza negli anni sopratutto nel derby dove sugli spalti appunto non vi è stata mai competizione, dalle coreografie al resto. E' un aspetto a cui mi aggrappo molto e che penso sia una spinta importantissima. 

La differenza per te tra laziale e romanista.

Parlerei di valori generali completamente diversi tra noi e loro, proprio nei comportamenti, nel modo di fare ed essere. La prima grande differenza che mi viene in mente tra laziale e romanista è che noi non abbiamo mai avuto bisogno, in nessun caso, di essere plateali. Ognuno di noi conosce il nostro essere, cosa siamo, il valore della nostra fede e la forza interiore. Tutte cose che abbiamo ben presente e mostriamo con coerenza sia nei momenti belli ma sopratutto in quelli più brutti, siamo sempre stati attaccati alla squadra facendo la differenza senza mai esibizionismi. Dall'altra parte loro, invece, sono tutto l'opposto, hanno bisogno di essere plateali ed esibizionisti. Mi viene da pensare anche al loro vittimismo, se non denunciano e se non lo fanno in modo greve non sono contenti. Penso anche sia un comportamento sinonimo, rispettivamente, di forza e debolezza.

Il derby eterno è quello del 26 maggio 2013. La prima cosa che vi siete detti te e papà dopo la vittoria.

Ci siamo sentiti e la prima cosa fu 'ce l'abbiamo fatta', la gioia era ovviamente infinita e furono più le emozioni che le parole.

Come vivi i derby?

Il derby lo vivo in due modi: allo stadio oppure mi isolo, in camera mia, senza sentire niente e nessuno. Poi un turbinio di emozioni: dall'ansia, alle sicurezze, alle insicurezze. Tutto quello che può essere legato per un tifoso appassionato ad una partita simile e questo devo dire che non avviene solo nei 90 minuti ma anche qualche giorno prima, la sera sopratutto. Mi piace viverlo pienamente solo con me stesso.

 

Esclusiva, César: "L'equilibrio sarà fondamentale. C'è un giocatore della Lazio che…"
Stasera il derby della Capitale: probabili formazioni di Lazio-Roma