Federico Marchetti - IPA
Federico Marchetti - IPA

La gara di Roma vinta quando giocavo col Cagliari? 

Rocchi tirò fuori un rigore, a Zarate lo parai. Lì mi sono detto che la Lazio era nel mio destino. Avevo parato di tutto.

Provedel

Provedel

Ci sono annate e annate. Il nostro è un ruolo particolare, che vive di andamento di squadra e episodi. La sua annata non è fortunata. Vedo i gol che prende la Lazio, ci sono state molte situazioni borderline. Io da fuori possono solo dire che ha la mia stima, con il lavoro si è meritato la maglia da titolare. Ha abituato forse tutti troppo bene, ora sta vivendo un po’ di difficoltà, ma se si allena bene ed è positivo io non vedo motivi per cambiare. La vedo così, è rispetto. Se invece non la sta vivendo bene questa situazione, un po’ di riposo potrebbe rigenerarlo. Questo mi sento di dire da collega.

Quanto sarebbe importante che i tifosi lo elogiassero all’Olimpico? 

Sarebbe un bel segnale. Già solo a sentirvelo dire mi è venuta la pelle d’oca per la carica che trasmette il pubblico. Il portiere è un ruolo a sè. Provedel negli anni è sempre stato determinante, ora non deve strafare perché è peggio. Deve continuare a lavorare.

Un messaggio per lui? 

Ivan, sei forte, devi stare tranquillo. Pensa a lavorare che tutto si sistema.

Faccio un piccolo esempio? 

Maignan non sta facendo benissimo ma non è messo in discussione, Milano non è Roma. Tutto si sistemerà e tra qualche settimana parleremo di altro.

26 maggio 2013? 

E’ il momento più alto della mia storia alla Lazio. E’ stata scritta la storia, sono ricordi stupendi, indelebili, che porto sempre dentro. La nostra base è su Roma, torno spesso, e sentire l’affetto dopo 10 anni fa molto piacere, è un orgoglio.

L’azione dopo il nostro gol, a distanza di anni, la chiamo ‘la palla magica’. Il destino era quello, la Coppa ce la siamo meritata. Non ce lo meritavamo il pareggio loro in quel modo (sorride, ndr).

La maglia di Lulic? 

Era un talismano, la portavo sotto alla mia quando giocavo. Quando torno allo stadio a vedere la Lazio la metto“.

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