Aquilino, autore di FavoLazio, in un'intervista appassionata sulla nostra Lazio
Parla con noi lo scrittore del libro che racconta la Lazio ai bambini
Partirei col chiederti come è nato il tuo amore per la Lazio. Se c'è qualcuno che te lo ha trasmesso e i tuoi ricordi di infanzia.
La mia passione per la Lazio nasce grazie alla mia famiglia, di fede ovviamente biancoceleste, in particolare con mio padre e mio fratello, quest'ultimo abbonato della Lazio dei -9.
La mia prima volta allo stadio fu una Lazio-Pistoiese anonimo, il 4 aprile del 1982, terminò 0-0 e non fece scattare in me nessuna scintilla emotiva. L'anno dopo però sentivo iniziare a crescere la passione, la Lazio fu promossa in A, andai con mio fratello ad un Lazio-Atalanta 2-1 e ricordo l'atmosfera, i cori, l'esultanza nei gol.
Altro ricordo importante fu nel 1989, andai per la prima volta allo stadio da solo, con un amico, in un Lazio-Inter 1-3 ed a questa partita è legato anche un aneddoto. Nel giorno in cui andai a fare il biglietto alla sede della Lazio in Via Margutta ( senza riuscirci visto che poi non li vendevano li in sede ) incontrammo Valerio Fiori, a quel tempo secondo portiere. Ricordo che andai di corsa in un negozio a chiedere una penna e rincorsi Fiori all'altezza di Piazza del Popolo per avere un suo autografo. Tra l'altro pochi anni fa, incontro Valerio Fiori in un bar e gli racconto questa storia che lo fece sorridere in modo malinconico.
Altro step importante per la mia gioventù da tifoso è il mio primo abbonamento nel 1991-92 con debutto in un Lazio-Parma 1-1, dove segnarono Stroppa per la Lazio e Osio per il Parma, annata in cui ricordo che subivamo sempre il gol al 90simo.
Come è nata l'idea di FavoLazio e come sei arrivato alla S.S.Lazio?
La mia prima idea di FavoLazio nasce nel 2019, con il pensiero di realizzare qualcosa che girava attorno a più storie accompagnate da illustrazioni, dove però a dominare era testo e narrazione. Quindi volevo raccontare un pò la storia della Lazio tramite varie favole con i nostri personaggi, come Gascoigne, Di Canio. Un progetto che poi non si è mai concretizzato.
A luglio 2023 poi nasce mio figlio e la mia compagna mi regala un master online su come scrivere una favola per bambini, sperando si riaccendesse la mia passione un pò abbandonata nel tempo. Da lì mi si è riaccesa l'idea pensando a come avrei potuto raccontare la storia della Lazio a mio figlio. Grazie ai social, che mi hanno dato tantissima visibilità anche con giornalisti importanti sono arrivato a contattare il marketing della Lazio proponendo il mio progetto. Mi mancava il ruolo dell'illustratore, così che contattai Andrea Pecchia, che non conoscevo personalmente. Lui accolse alla grande l'idea e iniziò a gettare le prime idee illustrative della storia, ovvero, il nonno, il bambino, il sole dopo la pioggia ed io inizio a lavorare sui testi, gli aneddoti. Finiamo quindi alla Lazio con un lavoro completo tra le mani che la società ha accolto con entusiasmo.
La tua pagina preferita del libro?
La pagina preferita di FavoLazio è sicuramente quella dello scudetto del 2000, una pagina che tocca i miei ricordi ed è un evento che ho vissuto in prima persona quindi nel raccontarla ci ho messo tutte le emozioni e le sensazioni possibili. Se invece parliamo di pagina preferita in termini di illustrazione, quindi a livello estetico, cito quella di Maestrelli, con la metafora dei pianeti e del sole, c'è davvero racchiusa tanta poesia.
Un pensiero sulla Lazio di Baroni. Hai vissuto anche te lo scetticismo iniziale per poi ricrederti?
La Lazio di Baroni ero convinto facesse bene sinceramente, ero fiducioso per un motivo principalmente, perchè da sempre quando c'è da ripartire da zero facciamo bene. Stimo molto Baroni a livello umano e vedo giocatori molti motivati, adesso stiamo pagando un pò lo scotto dell'inesperienza però finora possiamo ritenerci molto soddisfatti noi tifosi.
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