Da Lecce: "Guendouzi? Provocatore e vittima allo stato puro"
Ancora polemiche relative al lancio di una pietra verso i giocatori della Lazio nel finale di partita
Terza parte della lettera
Seppur formato da tanti professionisti stimati e stimabili. In occasione del 2-1 siglato dalla sua squadra a pochi minuti dal termine, infatti, è stato scorrettissimo nei riguardi di noi tifosi della tribuna est. Mentre correva a festeggiare verso i suoi di tifosi, attigui a noi, ci guardava con ghigno beffardo e, del tutto gratuitamente, si toccava più volte le parti intime, rivolgendo il suo pessimo gesto a noi. Ciò purtroppo riscaldava gli animi e portava erroneamente alcuni tifosi a lanciare oggetti all'interno del terreno di gioco, a lei direzionati. Comportamento ovviamente non giustificabile.
Ma vogliamo parlare del suo? Vogliamo parlare dell'esempio che ha dato a dei tifosi che molto tranquillamente stavano sostenendo i colori del loro cuore? Fra i quali ripetuto: donne, ragazzi e bambini. Come se non bastasse poi, con una bassezza raccapricciante, raccoglieva un piccolo oggetto da terra e correva a mostrarlo al direttore di gara, attestandosi a vittima assoluta di quel gesto (il lancio di oggetti, ripetuto non giustificabile) da lei gratuitamente provocata,con il suddetto gesto inqualificabile, ripetuto per altre più volte.
Credo che un vero professionista, come avrebbe dovuto essere lei, dover prestare molta attenzione ai suoi gesti e alle sue parole. Ma, evidentemente, professionista nell'animo non lo è ancora e di strada dovrà percorrerne ancora tanta in questo senso. Mi auguro che lei lo possa fare al più presto ed essere da esempio ed una persona maturazione non solo con una sfera fra i piedi ma anche in situazioni del genere. Anche perché il valore di uno sportivo e di una persona in generale, si misura più che da come gestisce le sconfitte, da come si comporta nelle vittorie. Mi auguro di cuore che le immagini televisive rendono giustizia a quanto da me riportato. Buone feste campione a metà!